<> 255 ts- Chiese principali melropolilane del suo dominio, non si dimenticò della Chiesa di Grado ; che anzi la pareggiò a quella dell’ antica Aquileja, ossia Foro Giulio, ove allora il patriarca dimorava. Lodo-vico Pio e Lotario confermarono, dopo la morte di Carlo, i diritti sopra l’Istria al patriarca di Grado, come si può vedere nelle loro lettere dirette al vescovo Venerio, dalle quali anche s’intende, come essi obbligarono Massenzio, vescovo della vecchia Aquileja, clic disputava al grádense il jus metropolitano sopra l’Istria, a presentarsi, come avea fatto Venerio, avanti il papa per la definizione di questo affare. Ma Massenzio, ben prevedendo quale avesse ad essere la sentenza del papa, due volte chiamato, non ardi comparire davanti di lui; onde, dopo una inutile dimora, Vcncrio fu costretto ritornare alla sua Chiesa. Non abbandonava però Massenzio il suo divisamento di assoggettarsi l’Istria non solo, ma Grado stesso. Per non lasciar nulla d’intentato, procurò che in Mantova si congregassero alcuni vescovi del suo partito; ma malgrado di tale congresso, i cui alti mal si sostengono ed accusano la mano di 1111 impostore, la Chiesa di Grado si mantenne costantemente ne’ suoi diritti. A Massenzio succedette Andrea, il quale non avea differenti pensieri da quelli del suo predecessore; e Sergio II papa dovette intimargli di astenersi da ogni atto sino alla convocazione di un concilio generale, che, per esaminare e definire tale contesa, avea fisso di radunare in Roma alla presenza dell’ imperatore Lodovico II, figliuolo di Lotario. Ma la morte di Sergio impedi la celebrazione del sinodo. Dopo Sergio papa regnò Leone IV, il quale decorò del sacro pallio Vittore successor di Venerio. L’imperator Lodovico, aggirato dal duca del Friuli e dai patriarchi di Aquileja, emise un decreto favorevole alle pretensioni degli stessi. Ma qual valore potrebbe avere un decreto tale in materia ecclesiastica, decreto carpito con false informazioni? Nel secolo XI, Popone patriarca, chiaro per nobiltà, potente per aderenze, formidabile per la protezione dell imperatore, di cui era stato ministro ben accetto, ardito e intraprendente,