rale inquietudine annunciavano i primi venti dell’equinozio. Le navi che si vedevano, chiudevano le loro vele, 0 andavano a cercare un rifugio in qualche porto vicino , e tre fregate russe avevano di già gettata l’ancóra fra Imbro e Yenado. Noi spiegammo tosto la nostra bandiera , e siccome il vento rinforzava, le perdemmo ben presto d’occhio in mezzo all’oscurità che ricopriva la superfìcie del mare. In quarantott’ore si giunse a Ce-rigo, ed essendo poco dopo divenuti 1 venjti contrari s’impiegarono otto giorni per giungere nel canale di Malta. Incontrammo parecchi bastimenti parlamentari che trasportavano la guarnigione francese del Cairo a Marsiglia, e fummo informati dell’in-tera evacuazione deU’Egitto. Siccome il vento ci sforzava a bordeggiare ci avvicinammo alla costa d’Àfrica. Un giorno , presso all’isola Lampedusa ,