2 46 Maggio rore, e perfidia, e mentre da al- 1797• cuni Membri dei Governo appianava^! la strada allo scioglimento della Repubblica, il zelante, e benemerito Cittadino Zan Pietro Grr-/ mani Ambasciator a Vienna ado-peravasi con Patrio impegno alla conservazione della medesima ; e quindi spinto dal suo attaccamento alla Patria in esecuzione degli ordini del Senato; dopo gl’interessanti Dispacci de’giorni 19 Aprile , e 1 Maggio, diretti al Senato, ed agli Inquisitori di Stato, come si è detto, presentò in questo giorno 4 Maggio a S> E. il Sig. Barone di Thugut la seguente Memoria . A S. E. il Sig. Baroni di Thugut. Il Veneto Ambatc. Z.an Pietro Grimani. Li tristissimi avvenimenti , che 'tuttavia continuano nc’'Veneti Stati della Terraferma, su’quali vocalmente l’Ambasciator di Venezia ha fatto qualche cenno a S. E. il Sig. Barone di Thugut, contrari affatto alle dichiarazioni date in risposta dal Direttorio, e sull* primi torbidi ancora dal Generai Buo-naparte, e pur successi per opera immediata , ed efficace de’ Comandanti Francesi, sono in ora sostenuti apertamente, e moltiplicati dallo stesso Generale, e da* suoi Dipendenti, adduceu-done motivi, che palesano chiaramente l’oggetto di coprire la maggior violenza . Pesante essendo alla Serenissima Repubblica così disastrosa situazione, mai più occorsa, 1’ è pure, che si ardisca di oscurar con alterate asserzionila purità delle sue intenzioni, e quelle lealtà, e quella religiosa osservanza delle Dichiarazioni fatte palesi nella sua a-dottata Neutralità, chiamandosi oppressione ciò, che solo è semplice difesa de| propri Stati, ed effetto d’amor vero nei Sudditi al loro Principe naturale . Sarebbe poi oltremodo doloroso per la Repubblica, che da rapporti alterato il vero delle cose, potesse mai generarsi nel rettissimo animo di Sua M. r Imperatore impressione diversa da quella, che la sincera esposizione de’fatti può solo far sorgere intorno alla condotta della Serenissima Repubblica . Quest’idea, che accresce di più l’amaro senso, che essa prova nelle inaspettate sue combinazioni, porta all’Ambasciator di Venezia il preciso comando del proprio Governo di far pervenire alla penetrazione di Sua Maestà Imperiale l’inserto Species Falli, che racchiude i fatti dedotti da documenti irrefragabili, onde venga posta in luce la verità delle cose, come sono succedute , e come con inusitate forme li Francesi senza riguardo fomentino nella Terraferma de’torbidi , dando loro aperta mano con pregiudizio della Serenissima Repubblica , facendo in tal modo prender vie più radice in Italia alli già piantati loro principi; nè a ciò limitandosi tentano di più di suscitare sospetti, come fecero nel Trevisano, e a Ceneda , spargendo misteriose voci , dirette a far credere ai Popoli, che le occupazioni di varj Luoghi della Terraferma non sono in vantaggio della loro Repubblica, ma di altre Potenze al momento della conclusione della Pace. Insinuazione, che non può essere se non discreditata dalle replicate dichiarazioni di Sua M. Imper., e di questo Imperiai Ministero, le quali convincono la Repubblica, che Sua Maestà l’imperatore non vorrà mai in ve-* run modo concorrere ai tentativi, che venissero da’ Francesi promossi a danno di essa. Mentre conforta nell’esposte disseminazioni la certezza , che altro non si cerchi, se non che di adombrar nova-mente l’acclamata Equità, e Religione di Sua Maestà 1’Imperatore, il sotto-scritto Ambasciator di Venezia accompagna a Sua Ecc il Sig. Barone di Thugut Ministro degli affari stranieri l’accennato Species Fa3i per il sopraindicato premuroso oggetto, essendo certo , che in vista delli sentimenti costantemente palesati dalla Serenissima Repubblica vetso l’Augusta Casad’A».