4 Francesi in Bergamo . Addolorato ad un tal avviso spedi tosto un Espresso al Provveditor Estraordinario N. H. Francesco Battaja dimandandone consiglio e direzione, e da lui ebbe in data 9. Marzo la seguente risposta. Eccellenza. Rispedisco con questa 1’ Espresso, che serve di momentanea risposta a quella di V. E. contenente il più grave argomento . Mi saria stato di conforto, thè ella mi nominasse la persona, che le depone la cosa ; ed anzi ella con un nuovo Espresso mi manifesterà il nome di essa, e qualunque altra circostanza, che fosse per importare, non dovendosi in tale argomento negliger niente. Per quante minacciesi faccian , chi presiede ha per necessità ad essere a tutto parato. Se mai qualche ardito ( indipendentemente dalla grande Rivolta , di cui si parla ) innalzasse 1’Albero, V. E. dia pure degli ordini risoluti (1), onde impedire l’azione, ed atterrarlo, quando pure si dovesse arrivare all’estremità di uccidere i colpevoli, che però potria meglio essere, quando si potesse, arrestarli per trarne dei lumi. Intanto V. E. faccia purè tenere in continuo movimento le Pattuglie, e la Sbiraglia, e di ogni cosa mi tenga avvertito, ma sopra tutto della persona tenuta segreta nella di lei Lettera . Dal canto mio vo làcendo guanto posso, onde impedire quei mali , che possono nascere e senza più ari protesto. Brescia 9 Marzo 1797. Francesco Battaja. Ricusò il N. H. Ottolini di appagare l’inutile curiosità del Prov* (1) Si osservi l’arte sopraffina, con cui si ¿uopre il Provveditor Battaja. Non vuol, «he si opponga- la forza alla Gran Rivolta favorita da' Francesi, e solo ordina , che se «le adoperi al caso, che qualche arduo individui> da se alzasse I’ Albero del!« Ltùer- veditor Battaja, protestando il sacro impegno, eh’crasi assunto di non palesare la Persona, da cui li fu fatta la confidenza; e si limitò a dimandargli un rinforzo di Uffi-ziali, e di Soldati, stante la debolezza di quel Presidio. A questo nuovo Espresso rispose il N. H. Battaja colla seguente lettera , in cui rimarcherà il lettore la sospetta curiosità, in cui egli era di penetrare chi fosse quello, che palesato aveva l’arcano della prossima rivolta al N. H. Ottolini. Eccellenza. Il sacro impegno contratto con la persona , che le comunicò il dolente argomento, sarà da me religiosamente rispettato; e se io ne chiesi il nome a V. E., ciò nacque per avere una qualche traccia delle sue relazioni, e farvi sopra delle considerazioni, nella cura di non lasciarne nessuna . Vorrei sperare , che la cosa potesse non essere dt tanto peso ; essendo assai facile , che vedano assai in grande per som oppresse dal nuovo ordine di cose , come sarebbe la famìglia Albani . Comunque però sia, V. E. lodevolmente si occupi in quest’ affare pure con ogni sedulità , che io certo dal canto mio faccio altrettanto, non ve ne potendo essere nessuno di più grande . E’ dunque necessario cogliere ogni circostanza, e tenerci dietro. Sento con dolore il bisogno, in cui V. E. si trova di Uffiziali particolarmente, ma io tanto mi trovo nell’impossibilità di soddisfare ad un tale bisogno , che ho scritto appunto jer sera per-vedere , se fosse possibile trarne un qualche rinforzo non solo di LJiH-ziali, ma anche di soldati da Verona . tà . Non ignorava Egli quello andava a succedere per opera de’ Francesi, ma finge ignoranza per mascherarsi ; ed intanto lascia senza le dimandate istruzioni il N. H. Ottolini sulla direzione da tener con li Francesi, che »dessero rivoluzionar Bergamo.