vento dì altre Persone, e che se TUf-fiziale predetto doveva qualche cosa comunicarmi, io non aveva difficoltà di vederlo separato da lui, e che quanto al colloquio ricercatomi da esso Ministro mi ci sarei prestato all’ ora, che egli fosse per indicarmi. Dopo una tale risposta venne immediatamente 1’ Ufficiale alla mia Casa, e mi espose di essere stato spedito dal suo Comandante con una Lettera diretta al Serenissimo Principe, e colla precisa commissione di presentarla egli stesso, anzi di leggerla nel Collegio , aggiungendomi con somma mia mortificazione, che il contenuto di essa Lettera non poteva, che riuscire sommamente ingrato, ed amaro, e che aveva precisa commissione di non attenderne, che per sole 24 ore la risposta. Ben conoscendo, quanto inutile sarebbe Stato il tentativo per divertire una simile incomoda facoltà, non vi introdussi , che alcune leggiere riflessioni , le quali, come ben prevedevo, punto non valsero a persuadere I’ Uffiziale d’introdurre modificazione alcuna nc’ precisi ordini dal suo Generale ricevuti . Mi portai subito dopo al colloquio ricercatomi dal Ministro, in cui Egli mi significò,.che oltre la Lettera, di cui era portatore 1’ Uffiziale, che doveva egli stesso accompagnar nel Collegio , aveva dal Comandante in Capite egli pure ricevuto delle particolari Commissioni, che avrebbe dimani mattina verificate con apposita Memoria, e mi aggiunse solo, che se la Lettera del General Buonaparte era estesa in stile militare, la sua Memoria sarebbe concepita con quelle forme, che convengono ad un Ministro Politico. Brevissima fu la nostra conversazione , a-vendomi solo accennato i sommi Capi, sopra li quali avrebbero versato le di lui rappresentazioni. Senza entrare sopra questi in alcuna discussione, mi è solo riuscito di far abbandonare al Ministro il pensiero del suo ingresso in Collegio, ben conoscendo per le nostre forme, e per il pericolo dell’esempio, di quali moleste Tomo II. ”3 conseguenze avrebbe potuta essere ferace una tale novità. Appena scioltomi da tale incomodo congresso, non omette la mia esattezza con tutta la sollecitudine di far presente alla Pubblica Sapienza questo e-mergente ingratissimo , onde possano essere opportunamente prese le convenienti disposizioni. Venezia 14 Aprile 1797. Francesco Pesaro K. Procur. Dep. La Lettera del General in Capite Buonaparte diretta al Ministro Lallement, che finora, come si è potuto osservare, fingeva di riconoscere giusti, e ragionevoli i Reclami della Repubblica contra le inique direzioni de’ Comandanti Francesi, era concepita in termini tali , che dall’ imparziale Lettore sarà senza dubbio riguardata come un ammasso di contraddizioni, d' imposture, di stoltezze, e di iniquità , diretto a conseguire dietro il [già procurato disarmo de’Salo-diani, delle Valli Bresciane, e de* Veronesi, quello di tutta la Veneta Terra ferma, onde dar esecuzione a quelle premeditate trame, che lo rendessero senza ostacolo Usurpatore pacifico delie Venete Provincie. Dal Quarticr Generale in Judcmbur- Tradu-go li 10 Germinale Anno j della Re- zione. pubblica Francese una ed indivisibile. Bonaparte Generale in Capo dell’ Armata d’Italia. Al Cittadino Lalle-ment Ministro, della Repubblica Francese in Venezia. Finalmente non possiamo più dubitare, o Cittadino Ministro, che lo scopo dell’armamento de’Veneziani sia di chiudere alle spalle l’Armata Francese. Erami per certo difficile a comprendere, come Bergamo , che fra tutte le Città degli Stati di Venezia era la più ciecamente dedicata al Senato, fosse stata Ja prima di armarsi contro di lui > P