28 . rie circostanze, e per la di Lui riputazione presso di tutti di uomo d’onore ; ma vide d’essersi ingannato anche in questo, giacché assunse con grande compiacenza il Posto di Municipalista; ed il giorno appresso avendo il Prov-veditor Estraordinario chiesto 1’ adempimento del suo impegno, gli rispose, che quelli erano danari della Nazione Bresciana. Cosicché il Provveditor E-straordinario perdette una somma non leggera , di cui non sa render conto neppure per approssimazione, non avendo a questa parte le due Persone (1) che potriano aiutarlo a renderne conto , licenziate a Verona per non prolungare il peso della Pubblica Cassa. Ciò, che si fece, fu di dare delle sovvenzioni ai Capi di alcune Campagnie, e saldare alcune partite , che erano aperte. Sopra di ciò cercherà il Provveditor Estraordinario di raccogliere in seguito i possibili dati per renderne conto colla minore possibile oscurità. La sera de’17 si seppe, che a Co-caglio erano giunti da circa 60 Uffiziali Francesi diretti da Antonio tiico-lìni (cosa da notarsi) Aiutante del Kìl-maine, i quali impedirono il passaggio d’un distaccamento di Cavalleria, che da Brescia era dal Provveditor Estraordinario mandato a Chiari . Si seppe pure, che vennero raggiunti da due pezzi di cannone co’loro attrezzi, e da circa j-oo Bergamaschi e Lombardi, e qualche soldato Francese, che li diri- geva. La mattina de’iS si ebbe la rr-ferta , che si andavano avvicinando alla Città, e che i Capi de’Ribelli Bresciani erano sortiti per unirsi con loro. Il Provveditor Estraordinario spedì ad incontrarli due Uffiziali per intendere l’oggetto delle loro mosse, e recarono in risposta, che da esso dipendeva di vedere la Città in cenere , e scorrere a rivoli il Sangue, se avessero trovata la minima resistenza. Queste minaccie, così essendo le cose , senza cannoni da resistere ai loro, a-vuti da'Francesi, giacché avevano lo Stemma Imperiale, coi segni più manifesti, che i Nobili, che circondavano il Provveditor Estraordinario erano quasi tutti indifferenti alla catastrofe , che era per nascere con tanti mezzi d’offesa, e raccolti nel Castello, che per tante apparenze non dovevano essere inoperosi, essendosi anche nella stessa mattina aperte le imbrasure, che dominavano il Pubblico palazzo: Tutte queste cose non lasciavano più luogo alla scelta. Furono in seguito spedite le Truppe ai loro Quartieri con ordine di non far alcuna resistenza, ed attendere le ulteriori disposizioni. Le-Guardie del palazzo pure furono licenziate, e rimase la Carica con la sola custodia di alcuni Uffiziali, e pochi Bresciani del Corpo della Città arrivati in palazzo qualche ora prima dell’ ingresso de’ Congiurati. (2) Pochi momenti dopo il ritorno dei (O Nuova, e strana maniera di amministrare il Pubblico Patrimonio. E come è credibile , che senza quietanza , o Ricevuta fosse consegnata la Cassa al Martinengo ? senza nemmeno sapere per approssimazione il suo valore ? E che il Martinengo così all’ oscuro la ricevesse ? -In sì fatta maniera il Provveditor , e li suoi Ministri potevano a man salva defraudare il Pubblico Erario . (2) Abbiamo per le mani da molto tempo una dettagliata Relazione degli avvenimenti di Brescia, scritta da un Testimonio oculare, Uomo quanto Letterato ed illuminato Uf-fiziale , altrettanto probo, onesto , e religioso Suddito Veneto, il quale arrivando a questo passo cosi scrive . ,, Ma qui il Lettore 5, sarà curioso di sapere , se in tale congiun- „ tura non vi era forse in Brescia ne’ Retto-„ ri , ne’Soldati , ne’Abitanti atti alle ar-„ mi , ed io gli rispondo immediatamente. „ I, che vi era il N. H. Alvise Mocenìgo , „ qual Capo di Provincia, ossia qual Capi-„ tanio, e Vice Podestà. II , che vi era il „ N. H. Francesco Battaja qual fyovveditor ,, straordinario . Ili , che vi eranò Soldati ,, d’Infanteria, e di Cavalleria in buon nu-„ mero, oltre i Cannonieri, e Bombardieri „ della Città, a’quali tutti meritamente so-„ prantendeva come Governator delle armi „ il Graduato Gian Antonio Soffietti Colon-„ nello di Dragoni, quanto probo altrettanto „ perito, ed eccellente nell’ Arte militare . „ IV, che vi erano tra gli Abitanti dodeci „ in quiodeci mila uomini atti alle Armi ;