Aprile di convocarlo. In ultimo il Buonaparte non erasi a quell’epoca lasciato scappare di bocca il suo perfido progetto di annichilare il Veneto Aristocratico Governo, temendo di troppo urtare il Senato in tempo , che aveva di fronte l’Eroe dell’ Austria Arciduca Car- lo , e che non erano peranche segnati i Preliminari di Leoben. Da tutto ciò, e dalle parole , e modi, con i quali è concepita la Ducale 22 Marzo 1797 io arguisco l’inesattezza , e poca , o nissuna verità, che regna in questo passo della Memoria. Ed ecco, che altro è il citare i Documenti, altro • il produrli all’esame, e critico riflesso de’Lettori. Non è questa la sola inesattezza, nè il solo abbaglio del Nobil Autore. Ma ritorno alla mia narrazione . Giunse a’ due NN. HH. Deputati la Ducale 21 Marzo M. M. S. S. nel giorno 22 in cui essi dirigevano al Senato il seguente Dispaccio. SERENISSIMO PRINCIPE. jÀ.Pprofittando del ritorno d’tin Corriere presentiamo all’ Eccellentiss. Senato il doveroso riscontro di aver verso la mezza notte ricevute le rispettabili sue Ducali 20 del corrente spediteci per Espresso . Sempre più abbattuta gli animi nostri dagl’infaustissimi progressi della rivoluzione dilatatasi anche nella Città di Brescia, quanto più siamo riconoscenti a quella generosa fiducia , che in tanta emergenza dimostrano VV. EE. del Patrio nostro impegno nelle rappresentazioni , di cui siamo incaricati presso il General Buo-naparte.i altrettanto dobbiamo ripeterlo con Cittadina ingenuità attentamente internandoci in tutti li rapporti di così terribile avvenimento , nissuna lusinga ci resta di poter ritrarre dalle rappresentazioni stesse alcun utile effetto.- 35 Esaminando infatti le circostanze tutte della Insurrezione di Bergamo , e di Brescia pur troppo essa presenta l’aspetto d’un sistema deciso, le fila del quale quanto s’estendano , e come s’annodino , e molto più come discioglier si possano, è solo riservato di riconoscere alla sapienza, ed autorità del Governo , che per quanto stradate sieno le nostre rimostranze presso il General Francese si con le * insinuazioni, che con li ragionamenti, nutrir non possiamo la più rimota speranza di conseguire alterazione alcuna nelli piani, chi sa da quanto tempo,e con quali intelligenze già stabiliti , e quindi non dobbiamo attenderci , che risposte o evasive, o troppo fatalmente decise. Ad ogni modo malgrado la non ben ferma salute di me Pesaro, non attendiamo, che il ritorno di que’Soggetti, che furono da questo Eccellentissimo Rappresentante nella giornata di jerì spediti allo stesso Generale per riconoscere, dove egli esista, e colà dirigersi colla maggiore sollecitudine; trovandoci già dalla predetta Ducale autorizzati di eseguire la nostra commissione, ovunque egli si trovi , ed anche in E-stero Stato, per cogliere poi quel momento , che in mezzo alle non interrotte militari sue azioni potesse la sorte offrirci opportuno di parlare di questo genere d’affari. Quantunque non ci resterà certo rimorso di avere nulla dal canto nostro ommesso, che tendere potesse alla presentazione di così delicati , ed imminenti riguardi, Dio pur voglia toglierci lo sconforto di non avere potuto in tanta urgenza che tributare la cieca obbedienza alle Sovrane Prescrizioni della Patria. Grazie, ec. Udine 22 Marzo 1797. P. S. Riceviamo in quest’ istante le rispettabili Ducali, spedite M.M. S.S. della giornata di ieri assieme colle varie carte. Mentre crediamo opportuno di dare sollecita spedizione al Corriere, che ce le ha recate, possiamo assicurare VV. EE., che non lascieremo di fare delle carte stesse quell’usopres-E 2