rapporto alle Truppe da esse comandate; e che egli ne venisse preventivamente inteso per evitare maggiori inconvenienti , e disordini , riflettendo però nel tempo stesso, che crederebbe opportuno di attendere la risposta del Direttorio Esecutivo al nostro Promemoria dei 15 corrente , la quale non dovrebbe tardare molti giorni a pervenire» Considerandogli però Noi , che in tante angustie di affare il soprassedere anche per pochi istanti dal prendere gli opportuni espedienti , poteva produrre il funestissimo effetto, che maggiormente si dilatasse il fuoco, oprendesse maggior vigore, ove esso divam- Èa, conchiuse, ch'era in arbitrio dell' ccell. Senato il prendere quelle determinazioni, ch’egli convenienti credesse per impedire la dilatazione di quest' incendio ; aggiungendo essere a di lui cognizione, che a quest’ ora erano già stati da Venezia fatti marchiare in Terraferma alcuni corpi di truppa, alla quale asserzione noi non abbiamo con verità potuto rispondere, se non che un tale passo non ci era noto. In seguito egli ci fece leggere il rapporto , che aveva in quel momento ricevuto degli avvenimenti- di Brescia , ri quale con leggera variazione di alcune circostanze corrispondeva a quanto gli avevamo rappresentato, e ci fece pur leggere una carta , per noi osservabilissima , senza data di luogo, e senza alcuna sottoscrizione , con la quale gl’insorgenti ricercano la protezione, e 1’ appoggio della Repubblica Francese . L’ifltimo risultato adunque di due lunghe conferenze fu, eh’ egli non prende parte alcuna nell’ insurrezione di quelle due Cittì, che l’Eccell. Senato può usare tranquillamente di tutti li mezzi, che crede atti a sedarle , purché vengano a lui preventivamente comunicati ; che il suo consiglio sarebbe, si attendesse la risposta del Direttorio Esecutivo alla nostra Memoria ; che in tanto potrebbe 1’ Eccell. Senato prendere le misure , le quali credesse convenienti ad impedire, che questo spi- 43 rito di vertigine non si propagasse in altre Provincie ; quando pure nello stringere maggiormente li legami d’interesse con la sua Repubblica non si volesse adottare l’espediente, che a lui pareva il più sicuro per por fine a tanta perturbazione. Benché però tali dichiarazioni sieno state da lui più volte ripetute , pure abbiamo creduto opportuno trattandosi di argomento di ¡tànta delicatezza di non lasciarle appoggiate alle sole verbali espressioni, che possono facilmente andar soggette ad equivoci, ma di concretarle in una carta, la quale col pretesto di ringraziarlo della cortesia usataci di accordarci una scorta per la sicurezza del nostro ritorno, gli abbiamo diretta in questa sera, e di cui ci onoriamo di assoggettare alla Pubblica considerazione la copia. Varj altri argomenti tutti dolentissimi , e sommamente gelosi si agitarono nelle due conferenze predette , fra li quali dobbiamo dare il primo luogo a quello , che venne da noi introdotto per possibilmente raddolcire l’infelicissima condizione de’sudditi, e sollevare, se era mai possibile, l’Erario dagl’ insopportabili pesi per le somministrazioni alla di lui armata : gli aprimmo la via col dimostrare la nostra fiducia * che essendo ora il di lui Esercito da un seguito di vittorie condotto ad internarsi nella Germania , sarebbe per conseguenza sollevalo Io Stato Veneto dall’enorme peso sofferto per oltre dieci Mesi di provedere in misure eccedentissime , e sommamente arbitrarie' alla di lui sussistenza : quindi rammentandogli quanta desolazione avessero per tale oggettoi sofferta quasi tutte le nostre Provineie, e quale enorme dispendio fosse sopra il Pubblico Erario ricaduto per prestar a queste conforto r e vigore a sostenere tante calamità , gli abbiamo lasciato traspirare la nostra lusinga , che dalla di lui giustizia , e generosità sarebbero affrettati li dovuti risarcimenti. Ma le di lui risposte furono ben diverse dalla nostsa aspettazione . Cominciò dal dirci, che il di lui Esercito po*-f *