medesimo,, emanato nell’adunanza dello stesso giorno 6. SERENISSIMO PRINCIPE’. •Dopo di avere nella decorsa Domenica tenuto un colloquio con questo Sig. Ministro di Francia per rappresentargli l’orribile avvenimento di Crema, succeduto tutto per parte , ed opera delle Truppe Francesi , intorno _ a cui non potei ritrarre se non la solita risposta, che gli parevano incredibili le circostanze di quel fatto, che le trovava in perfetta opposizione con le massime del suo Goverrto, e con le a-perte dichiarazioni dello stesso General Buonaparte, a cui avrebbe recate coll’appoggio della propria persuasione ie giuste rappresentazioni dell’ Eccell. Senato i una nuova intervista mi sono con esso lui procurata nella ’giornata di ieri per eseguire il rispettabile Damò 4 corrente , come pur l’altro del giorno susseguente dell’Eccellentissima Consulta v In questo abboccamento io non ho certo ommesso di usare tutta quell’energia, e fermezza, che ben conviene al Ministro d’un Principe, il quale in questi momenti riceve tratti così teneri, e luminosi di fedeltà, e di ardore dall’universale delle Provincie , e Popolazioni. Gli rappresentai il fitto occorso tra li faziosi Bresciani , e li Sa-lodiani, assistici dalla Val Sabbia , il felice successo del fatto medesimo , l’unione ai Ribelli Bresciani di soldati Francesi, de’quali quattro già si ritrovano fra li prigionieri, le equivoche direzioni de’suoi Comandanti tanto in Verona, che in Peschiera in appoggio de’rivoltati , e a danno «felli sudditi nostri fedeli , l’allarmo suscitatosi in Legnago’, e Treviso per il timore, che sieno in quelle località oer annidarsi Truppe Lombarde, o Cispadane', 1’ accaduto svaleggio poco lungi da quest’ultima Città del Corrier Francese diretto al General Buonaparte , assieme colle prudenti direzioni prese dal N. H. Proyv. Estraord. Giustinian , e finalmente il fondato sospetto,cheBar- 75 che armate Francesi dal Ponte di Lago Scuro sieno ridotte alla Mesóla colla spiegata intenzione di portarsi in seguito a Venezia . Varie furono le reciproche riflessioni sopra questi argomenti, dirette dal canto mio a far sempre più luminosamente risultare la costanza delle Pubbliche massime , e la sempre uniforme ingenuità nella condotta dell’Eccellentissimo Senato, e per parte del Ministro di Francia a cercare di giustificare, benchd assai debolmente, le direzioni de’proprj Naziona- li, a spargere alcune insussistenti querele sopra le sinistre disposizioni de’ nostri popoli, e finalmente ad assicurarmi , che il tutto avrebbe con sollecito Corriere rappresentato al General Buonaparte, delle cui rette intenzioni Egli non poteva dubitare, siccome certo non dubitava di quelle del Diretto^ rio Esecutivo, a cui ben sapeva, che per le fatte «lichiarazioni, e perle proprie viste sulle cose d’Italia stava sommamente a cuore non solo la conservazione della Repubblica di Venezia , m i anche /’ aumento dì sua forza, e potenza. Si dimostrò colpito dall’universale .ardore, ed attaccamento, improvisamente risvegliatosi nelle nostre Popolazioni : mi promise, che in questi avvenimenti nessuna parte prenderebbero certo li suoi Generali, e Comandanti. Cercò d’ introdurre qualche^ equivoca giustificazione nelle direzioni di quelli di Verona, e di Peschiera : parve penetrato da’ miei fermi riflessi intorno alle Truppe Lombarde , e Cispadane ; si dimostrò molto contento della ccm-dotta tenuta dal Provv. Estraord. Giustinian di Treviso intorno allo svaleggio del Corrier Francese, e mi assicurò positivamente, che Barche armate di sua Nazione non avrebbero mai tenute le direzioni verso queste parti , O'cre poi il Corriere , che in questa passata notte mi promise di spedire al General Buonaparte con le convenienti rappresentazioni sopra tutti questi argomenti, mi eccitò pure ad eseguire verso il General medesimo una simile rappresentazione per appoggiare le sue, e per dileguare nella di lui mente quel-