li Primaria Carica, spedii immediatamente un Espresso sforzato a quella Parte , e successivamente un altro colle più recenti notizie di ciò, che accadeva, implorando consiglio ed assistenza . In tanto il Comandante Francese mostrando non essere bastantemente tranquillo sulle fattegli verbali comuni, cazioni volle esserne certificato in iscritto, invitandomi a farlo con suo bi» glietto, nel quale avanza pure la risoluta domanda, che sieno assolutamente levate le Militari notturne Pattuglie, e minorate quelle de’ bassi Ministri , aggiungendo in voce al Capitan Corner, cui consegnò il Biglietto, che se non avessi eseguito, avrebbe fatto fuoco sopra la Veneta Truppa, e sarebbe passato a delle forti risoluzioni contro la mia Persona . Io insistei quanto fu mai possibile per farlo declinare dall’ irragionevole domanda, ma finalmente alla replicate sempre kpiù vive minacele mi fu forza il piegare . Non per questo però cessarono i militari movimenti Francesi , i quali anzi con più vigore ad universale terrore si andarono spiegando minaecianti pessime conseguenze . Furono precettati dal Comandante Francese i Bassi Ministri ad astenersi da qualunque arresto in pena d’ essere fucilati. In tanto le forzate sottoscrizioni si andavano rapidamente molti-licando, ed il concorso continuato de’ uoni Cittadini al mio Palazzo portandomi i loro generali lamenti , ¡sfogando col pianto l’amarezza de’ loro cuori, protestando in faccia Dio, ed in faccia al Principe la loro fedeltà^, e deplorando la loro sorte empirono fanimo mio di dolore insieme, e di tenerezza. Al cader del Sole furono chiuse le Porte della Città , e toita Meramente ogni comunicazione coi Borghi. Rinvigorite le Guardie, rinforzati i Posti, e più attivo, e sensibile reso dal silenzio della notte l’insolito movimento nel Castello, erano le menti, ed i cuori de’ buoni compresi dal più alto terrore, mentre i Ribelli mal intenzionati si occupavano nell’elezione della nuova Municipalità. Io attesi tutta la notte in vano il ritorno dell’ Espresso da Brescia colle sospirate istruzioni, e colle notizie dell’ andamento delle cose di colà. Di buon mattino mi venne riferto, che era stato fatto nel Cartello abbassare il Veneto Stendardo dal Presidio Francese;, che l’Espresso era stato arrestato, imprigionato , e trattenuto , ed aperte le Lettere responsive della primaria Carica, ed altre pure speditemi per Espresso da rispettabilissima Autorità in riscontro di alcune da me fatte analoghe importantissime comunicazioni ; c queste Lettere furono dal Comandante Francese pubblicamente lette, e trattenute. Incaricai tosto il Capitan Corner di trasferirsi dal Comandante suddetto, di rilevargli in mio nome , che un tratto così ostile, ed offensivo i più saeri riguardi di Stato, esigevano una pronta decisiva spiegazione , non potendolo mai supporre analogo all’intenzioni del Direttorio, ed a quelle del di Lui Comandante in Capite. Le tronche risposte di quest’uomo già determinato furono, che le cose avevano cangiato faccia, che il Popolo Bergamasco era Libero, che gli conveniva perciò di togliere tutto quello, che potesse portare ostacolo a questa Libertà; che le ritratte cognizioni dalla Lettera, che fece trattenere, ed aprire, gli avrebbero servito di regola , e che anzi per mia sicurezza mi ordinava di tosto partire, perché al contrario era in dovere di assicurarsi della mia Persona, e di farmi tradurre a Milano , e che mi dovessi tosto decidere, perché i due nuovi Municipalisti 'attendevano la mia risoluzione. Nel momento appresso comparvero » due Ufficiali Francesi Lhermìt, e Boussìon unitamente al nuovo eletto Capo Popolo Co: Pietro Pesenti, e Co: Alborghetti Municipalisti in Divisa, e Coccarda Francese. Restarono questi due ultimi nella mia anticamera, ed entrati i due Uffiziali Francesi mi fecero la solenne intimazione di partire entro un’ora coll’ alternativa in caso di resistenza del mio arresto, e dell’ immediata mia traduzione a Milano.