Allora ho spedito al bordo delle Cannoniere il Tenente di Artiglieri Monti per farsi dar in iscritto le pretese del Comandante, e per acquietarlo, finché si trattasse. Ritornò il Monti col Foglio Num. 5, che contiene la sressa pretesa di voler disarmato non solo il Popolo lutto, ma anco le Valli, altrimenti di ridur la Città un monte di cenere. Formai la risposta, che umilio al Num. 6y lasciando decidere il Popolo del Paese, raccomandando solo di rispettar le vite, e le proprietà oltre il libero ritiro alla mia Truppa regolata. Frattanto fattosi notte ho pensato ad un sicuro ricovero rendendomi alle sette ore di notte a traverso di monti nella Diguisna, e da colà questa mattina partito arrivai qui alle ore 24. Presentemente ho la compiacela di essere in situazione meno pericolosa riguardo alla mia divota persona , per aver di fronte li Paesi della Val Sabbia, e per esser al confine dello Stato Trentino, per dove al caso posso continuare la mia giurisdizione, e nello Stato di V. Serenità, e di VV. EE. Non ommet-to di tenermi in corrispondenza , e comunicazione con Salò , e Riviera , e Val Sabbia, avendo replicati avvisi della costanza di quei sudditi a fronte di qualunque ostilità, non volendo depo-nere le armi per risoluto. Capitò qui anche il Capo della Marina Francese, spedito dal Comandante delle Cannoniere, che esistono tuttavia sotto Salò ; ma allontanatesi dal tiro di cannone verso le opposte rive del Lago- Mi consegnò una Lettera, scritta da quel Comandante, chiamatosi Colombo ,‘ e diretta al Sindico, e Capi di Salò, il tenor della quale degnino rilevare V. Serenità e VV. EE. dall’ annesso esemplare, che umilio al N. 7, ed eccitato tanto da quel Capo di Marina, che dai Salodiani a risponder a quel Foglio, ho aderito nei termini concepiti nell’inserto N. 8. Non ho bensì perduto tempo di stimolar la Val Sabbia, come al N. 9, a soccorrere Salò, giacché resiste valorosamente, ed a norma di quanto risul- 109 terà intraprenderò Te mie mosse, e le mie direzioni, che saranno sempre dipendenti dalli Sovrani comandi di V. Serenità, e di VV. EE. In questo punto è arrivato qui il Capitan Zulati , che colla Truppa si trova ritirato ad Anfo : l’ho commissionato sulle ricerche del Popolo ad agire in loro nome, e dirigerli al miglior fine. Grazie. Idro 11 Aprile 1797. Francesco Cigogna Proveditor a Salò. Si accrescevano di giorno in giorno i fondati timori del Provvedi-tor Estraordinario Giovanelli a vista della palese mala fede del General Balland, laonde ponendo in opera ogni mezzo tentava di rendersene certo delle oscure sue direzioni. Ecco, come Egli scrive al Senato nel giorno 13 Aprile. SERENISSIMO PRINCIPE. I^Erdoneranno VV. EE , se la grandezza delle circostanze, che ci circondano, ci obbligano malgrado nostro ad esser in proporzione del bisogno forse brevi di troppo in questo riveritissimo Foglio. Il N. H. Provv. in Salòrico-vrato ad Idro, ed afflitto dalle combinazioni dolenti, in cui ebbe a trovarsi , ed attualmente si trova, spedisce a VV. EE. il rapporto della sua situazione, e degli affari a quella parte nel Dispaccio inserto , che accompagnatoci con poche righe, ci lasciò aperto , perché conoscessimo per esteso le cose , e perché dar quindi gli avessimo sollecito cono , come riverentemente facciamo . Il suo contenuto dimostra rinunziata affatto per parte Francese ogni riserva, e violenta in buona sostanza e forma la determinazione de’ loro Comandanti a non rispettare i diritti del Veneto Governo . Egli chiede soccorsi, e noi non lascieremo di spedirgli due Compagnie di Fanti Oltremarini con due pezzi di Artiglieria; se però sarà loro concesso di aprirsi il cammino. I Ribelli , che si erano avanzati a Lonato , scrive il Marchese Maflei ,