Il surriferito Dispaccio del Prov- « veditor Estraordinario Conte Giuseppe Giovanelli del 7 Aprile fu da'Savj comunicato al Senato nell* adunanza del giorno 8. Indetta sera il Senato medesimo indirizzò agli Ambasciatori, ed altri suoi Ministri alle Corti una distinta relazione, ossia, Species Fatti delle funeste direzioni, tenute da’ Francesi nel Veneto Dominio , contrarie affatto al diritto delle Genti , alla Territoriale Sovranità della Repub-blica, a’ riguardi di onestà , di convenienza , e di giustizia verso una Potenza Neutrale , Ospitale , ed Amica , e distruttive delle ripetute promesse fatte dal Direttorio Esecutivo a vista delle calzanti rimostranze , che non cessava d’avanzare con vero Cittadino impegno il Nobile a Parigi N. H. Alvise Que-rini. Questo Documento sarà dal Lettore letto con piacere . 1797. 8 Aprile in Prec adì. Agli Ambasciatori, Nobili, e Residenti alle Corti, Bailo in Costantinopoli, e Provveditor Generale da Mar, e Dalmazia. Dallo Species Fa3i, che vi si trasmette, rileverà la virtù vostra la serie dolente degli avvenimenti , che affliggono gli animi del Senato, e le circo-stame, da cui furono accompagnati , lo che servirà d’opportuno lume vostro, e per poter al caso di discorso allontanare gli equivoci , o adombramenti, che venissero per avventura introdotti . Andrea Alberti Segr. 1797. 8 Apr/ìe in Pregadi. Species Falli. La Stazione delle Truppe Francesi ne'Veneti Stati, il possesso di tutti li Castelli, l’estraordinario armo , e fortificazione di essi, adesso pure che gli Eserciti vittoriosi di quella Nazione vanno incalzando lì Tedeschi per fino 87 nel centro della Germania , avevano ben altri oggetti, che quelli di tener in soggezione le Città per carattere , ed opinione nemiche alla Nazione Francese, e per coprirsi prudentemente al caso d’una ritirata . Li sudditi Bergamaschi , e Bresciani , fieri per carattere, uniti con rapporti di amicizia , e di sangue alla Lombardia, adattatisi con inattesa tranquillità alla sopravvenienza delle Truppe Francesi , dopo tutte le proteste di resistere colla forza all’ingresso ne’loro Territori, dopo la dimostrata violenta adesione alli comandi del Principe, che loro imponeva la quiete, e la rassegnazione , animati dal vicino esempio della sedicente Lombarda Repubblica , imaginano di scuoter il giogo soave delli Veneti, rendersi liberi , e formar una Repubblica separata . Il Rappresentante di Bergamo credè il giorno n del passato Marzo di spedire alla Carica Estra-ordinaria in Terraferma un suo Postiglione con Dispacci, il quale viene arrestato dalle Guardie Francesi . Reclamato al Comandante nella Piazza quest* atto violento col mezzo del Capitan Corner d’ Artiglieri, ne ha dato per risposta , eh’ Egli dovesse partire dentro un’ ora, che il voto di Libertà e di accessione alla Repubblica Lombarda era già stato dato dal popolo Bergamasco. Contemporaneamente si portarono al Rappresentante stesso li Deputati della Città alle provigioni rappresentando , che erano stati violentati da quel Generale a segnar il voto della Nazione per la Libertà , al qual passo eglino non si sarebbero mai ridotti se non colla forza, e con il pericolo della vita , volendo restar sempre attaccati ai naturai loro Principe , al quale servarono sempre la più pura fedeltà . In tanto due cannoni portati dal Castello furono posti nella Piazza , e girarono continuamente delle Pattuglie della Nazione , incutendo estremo spavento negli Abitanti della Città. La giornata de’13 poi due Uffiziali Francesi a nome di quel Comandante intimarono a quel N. H. Rappresentante ia partenza, che iu da lui sul \