che proposto fu ibi solo Serenissimo Doge. 1797. n Maggio in M. C. Il sommo oggetro di preservare incolumi la Religione, le Vite, e le Proprietà di rutti questi amatissimi Abitanti determinò questo Maggior Consiglio alle due Parti 1, e 4 corrente, colle quali concesse alli suoi Deputati presso il General in Capite dell'Armata Francese in Italia Buonaparte , le iacoltà tutte opportune a conseguirlo. Ora però raccoglie con amaro senso il complesso delle rappresentazioni contenute nella Relazione dei due Conferenti , che la Serenissima Signoria fu in necessità di destinare per rallentar il rapido corso degli avvenimenti, che sull’ istante erano per prorompere con estremo pericolo dell’oggetto predetto. Alla preservazione di questo, e nel confort^di sacrar garantiti tanti essenziali riguR-J^^^fog j|fci_quclii troppo giusti verso il * - di altri individui partecipi delle PubolìcMhcon-cessioni, non che assicurata la solidità della Zecca, e del Banco, questo Maggior Consiglio fermo , e coerente all’ oggetto delle Parti predette, anche in prevenzione dei riscontri dei suoi Deputati addotta il Sistema del proposto provisorio Rappresentativo Governo^ sempre che con questo s’incontrino i desideri del Generale medesimo: .ed importando , che in nessun momento resti jenza tutela Ja Patria comune si presteranno frattanto a quest’ oggetto le jes-pettive competenti autorità. Valentin Marini Segretario. Sciolto tumultuariamente il Consiglio, e ritornati gli spauriti- individui alle loro case ; cominciò tosto un nuovo ordine di -cabale, e d’intrighi- II Doge convocò nel-' le smobigliate sue Camere la Signoria in torma privata , invitando -quelli pure fra i Savj, che intervenuti erano alla Sessione di quella mattina. Non comparvero se non jebe li cinque Savj di Terraferma, Tomo II. 169 ed il Cassier del Collegio N. H. Francesco Calbo (per la prima volta chiamato a tali Consulte) e li Savj del Consiglio K. Donà, e K. e Procurator Pisani, oltre il Capo del Consiglio de’ X. N. H. Zuanne Emo. Si fecero varj Decreti relativi all’imbarco , e partenza degli Schiavoni. Erasi in questa mattina de* 12 raccolto in gran numero il Popolo nella gran Piazza di San Marco dando i più teneri , ed affettuosi contrassegni del filiale suo attaccamento all’ antico Governo , e di amara disapprovazione delle novità, clie da’Rivoluzionarj intentavansi-Da una finestra del Ducale Palazzo esi..ido stato dato il concertato segno, che si era preso il Decreto di abdicazione al decrepito Giacobino General Salimbeni, che l'attendeva con altri Veneti Uffiziali, prorruppe il fellone in replicate grida Vìva la Libertà : niente rispose il numeroso Popolo; laonde il vile Salimbeni temendo di incontrare 1’ ira del medesimo , prese il partito di ritirarsi gridando Viva S. Marco. Commosso allora il fedelissimo Popolo a queste voci, ed illudendosi colla falsa lusinga, che, rigettata la proposta Parte, si fosse presa la Massima di mantenere a tutto sangue la Veneta Costituzione , che l’aveva reso felice per tanti secoli, prorruppe le mille volte replicando Vìva la Repubblica t Viva S. Marco: e si videro allora portate per la gran Piazza in trionfo le venerate Immagini del Santo Protettore, ed inalberate le antiche Venete Insegne sopra le tre grandi Antenne, chesono collocate innanzi la Ducale Basilica di S-Marco* li r