138 per sorprendere, chi non è assistito da Dio, come certo miracolosamente lo siamo noi. Ben conosce V. Serenità, il valore di questa ricerca, quando riflette, eh’ egli coi dritto, che dice di avere nella sua forza, vuol darla Legge, non patteggiare, e che a Gratz et aveva detto di non voler Senato, non voler Inquisitori, e riformato il Governo. Rispo-simo sul momento per niente impegnarci , che non sapressimo soddisfar alle sue ricerche, ma che pensile il solo affare, cioè, l'esistenza della Repubblica, tutti gli altri v’erano assorti, e le autorità in conseguenza restavano in essi. Finalmente lo si indusse a scrivere » ma solo su!!’armistizio, sulle sue ricerche, e non fu possibile sulle promesse : ci arrecò dopo nlcuni momenti l’annessa Lettera del General Berthier, nella quale dal convenuto rilevassimo quattro cambiamenti. Il primo, che ¡n luogo di morte, viene sostituita una punizione esemplare ; il secondo , che in vece di due per il fatto del Lido se ne ricerca un solo; il terzo, che si lasciano tutte le altre pretese oltre ì predetti castighi ; il quarto , che in luogo di sei giorni Jimitossi I’ armistizio a quattro dopo d’oggi. Il pieno dr questi cambiamenti essendo assai av-vantaggioso, abbiamo sorpassato la parte incomoda, che è il tempo un poco più angusto, ma però sufficiente alle Pubbliche Deliberazioni» Le imploriamo sollecite per ripigliar di buon animo con piena confidenza in Dio, ed in VV. EE. tutti i possibili sforzi del nostro povero intelletto, onde assicurare sopra tutto le vite, e le sostanze de’nostri adoratissimi Concittadini, e del buon Popolo, ma senza abbandonar prima ogni tentativo , ogni esperimento per preservare quanto più si possa la Libertà, gli Stati , e la sempre Venerabile nostra Costituzione. Grazie. Venezia i Maggio 1797. Francesco Donado Deputato. Lnnardo Zustinian Deputato. zione. La Lettera del General Berthier f che il Buonaparte , il quale sfuggiva con la più raffinata perfidia ogni Scritto di suo pugno, consegnò ai Deputati, fu la seguente. MESTRE. Sopra il Torto li 13 Fiorea! ( z Maggio) l'anno 5 della Repubblica Francese. Il General di Divisione Capo dello Stato Maggior General dell' Armata d’Italia. Ai Signori Francesco Dona, e Lunardo _ . Zustinian. Tnda' ir General in Capite dell’ Armata Francese in Italia Buonaparte m’incarica , Signori, di farvi conoscere, benché voi siate muniti di un pieno potere del Gran Consiglio, che non può entrare in ragionamenti con voi sopra le differenze, che dividono la Repubblica Francese, e la Repubblica di Venezia, se prima di tutto il Gran Consiglio non fa arrestare, e punire d’una maniera esemplare i tre Inquisitori di Stato , che non hanno cessato di perseguitare tutti li Veneziani t che hanno accolto i Francesi. Il Gen. in Capite li trova i veri istigatori degli assassini, che si sono commessi sopra la Terraferma, dove più dì 3 a 600 Francesi sono periti vilmente assassinati. Laugier, e i suoi infelici compagni, che sono stati assassinati nel vostro stesso Porto, e sotto gli occhi del vostro Governo, ecciterà nel Popolo Francese un movimento d’indignazione, di cui il vostro Gran Consiglio deve esser a parte - Il Gen. in Capite Buonaparte esige , che voi facciate arrestar il Grand’ Ammiraglio , che dalla sua Galera ha dato il segnale dell’assassinamento, e che con una punizione proporzionata al delitto, eh’ egli ha commesso , la Repubblica Francese sia convinta del caso, che voi fate di essa. Il Genera! in Capite m’incarica di dirvi, Signori, che in oltre egli dà degli ordini , affinchè non sia fatta alcuna ostilità contro la Repubblica di Vene-