ii4 mi riesce ancor più difficile l’intendere come per calmare questo piccolo ammutinamento vi abbisognino 15000 Uomini, e per qual ragione il Signor Pesaro allorché ci abboccammo ir. Gorizia, abbia rifiutata l’offerta che gli faceva della mediazione della Repubblica Francese , onde fare rientrare queste Piazze nel buon ordine. Tutti li Processi Verbali fatti da’diversi Provveditori di Brescia, Bergamo, Crema, ove si attribuiscono l'ii surrezione di questi Paesi alli Francesi , sono una serie d’imposture , il fine delle quali non potrebbe spiegarsi, se non fossa per giustificare agli occhj dell’ Europa la perfidia del Senato di Venezia. Si é destramente colto il momento, in cui credevasi eh’ io fossi impegnato nelle gole di Carintia, avendo a fronte 1’ Armata del Principe Carlo, per mettere in opera la loro perfidia fuor d’o-gni esempio, se la Storia non ci avesse trasmesso quella ordita da Carlo Vili, ed i Vesperi Siciliani. Sono stati più accorti di Roma, cogliendo il momento, in cui era occupata la Soldatesca; ma saranno eglino più felici? Il Genio della Repubblica Francese , che ha lottato contra 1' Europa tutta sarebbe _ egli venuto a rompere nelle Lagune di Venezia? L Un Vascello Veneziano ha attaccata , e maltrattata la Fregata la Bruna, prendendo a proteggere un Convoglio Austriaco . II. La Casa del Console Francese del Zante é stata abbruciata , il Governo ha veduto con soddisfazione insultare 1’ Agente della Repubblica Fran-cese. III. Dieci mila Paesani armati , e pagati dal Senato hanno massacrato iù di cinquanta Francesi soprala stra-a, che da Milano conduce a Bergamo ii). IV. Le Città di Verona, Treviso , Padova sono piene di Truppe , armasi da ogni parte malgrado le promesse del Signor Pesaro Sivio Grande della Repubblica di Venezia. V. Ogni uomo, che ha prestato assistenza alla Francia, viene arrestato , ed imprigionato; gli Agenti dell’Imperatore sono accarezzati, e vanno alla testa degli Assassini. VI. Il grido d’unione da ogni parte si é morte ai Francesi , per ogni dove si trovano de’ Predicatori, che non divulgano, che i voleri del Senato , fan risuonare delle grida di furore contro la Repubblica Francese. VII. Siamo noi dunque in sostanza in uno stato di guerra colla Veneta Repubblica, la quale il sa così bene , che non ha trovato mezzo migliore per mascherare i movimenti , che fa disapprovare in apparenza, de’Paesani, ch’Ella aveva realmente armati, e pagati „ Conseguentemente chiederete, oCittadino Ministro, una spiegazione categorica dentro ore dodici, cioè, se noi siamo in pace, o in guerra: nell’ultimo caso voi partirete subito da Venezia; nel primo esigerete I. Che tutti gli uomini arrestati per opinione, e thè non sono in sostanza colpevoli, che di avere dimostrata ai-fezione ai Francesi, sieno messi totalmente in libertà. II. Che tutte le Truppe, tranne le guarnigioni ordinarie, che erano, sono già sei mesi, nelle Piazze della Terra Ferma, ne sonano . III. Che tutti i Paesani sieno disarmati, come un mese fa. IV. Che il Senato prenda delle misure, onde mantenere la tranquillità nella Terraferma, e non concentri la sua sollecitudine nelle Lagune. y. Riguardo ai torbidi di Bergamo, (1) Dalla veridica serie de’fatti , sino ora esposti, avrà rilevato il Lettore, che non vi fu giammai unione di ioooo Paesani , pagati dal Senato, nel Bergamasco. Gigantesca impostura ; quasi che si richiedessero^ 0000 Ber- gamaschi per massacrare in varj luoghi, ed in diversi tempi 50 Francesi. Io stancherei la pazienza de’ Lettori , se tutte volessi ribattere le sciocche invenzioni del più perfido fra gli uomini.