ìue forze, in grado di trar dagli Stari della Repubblica , configurata a suo modo il partito , che voleva trar da essa, quando aveva maggior opinione delie sue forze; e cessa 1 impegno degli Stati , che aveva egli offerto di reintegrarle; e perciò la trattazione sarebbe stata agevole a Gorizia, ora assolutamente impossibile . Egli ce Io disse apertamente, e la serie delle cose corse fatalmente lo mostra senza equivoco. Mercordì prima di partir da Gratz ci pervenne 1 ossequiata Ducale xi corrente col ragguaglio de’progressivi torbidi di Verona , e dell’ altro ingrato emergente, aciaduto al Lido; ci sares-simo fermati , per darvi esecuzione , quando non fossimo stati replicatamen-te congedati dal Comandante, quando egli non fosse passato quel giorno a Bruch, e quando finalmente non dovesse esso passar tra pochi giorni a Treviso. Se ci fermavimo ancora due giorni, doveva azzardarsi il presente d’ esser visitato, spogli, come siamo di Cifra; e se fosse seguita tosto la partenza del Buonaparte per Treviso, non avressimo potuto seguitarlo certo per mancanza di Cavalli, la quale per la stessa ragione delle mosse di lui col Quartier Generale ci ritardò molto il nostro viaggio d’andata. Risolta per ciò la nostra partenza abbiamo pensato di indirizzargli l’annessa Lettera sul fatto del Lido col mezzo del Corriere Marconi, concepita , come vedranno VV. EE., in modi non bassi, i quali non fanno, che vie più esaltare la sua ambizione, e i suoi disegni, e nel tempo stesso tiene, sebbene a tenue filo, appesa ancora un’ombra di trattazione , e gli fa restar in mano alcuni de’ più importanti tocchi , che abbiamo usati, per iscuotere il vile abuso della sua forza . Oggi riceviamo anche l’altra Ducale mancanti per quanto ci disse il Corriere di una intermedia. Ci duole, che resterà pure ineseguita , ma VV. EE. avranno campo di darvi passo a Treviso. Pur troppo da parziali rap- 205 presentazioni sopra l’uno o l’altro argomento , ben lungi, che si esaurisca il fonte de’ripieghi, e de’pretesti, la esperienza mostra, che non si fa altro più, che secondarlo. Se VV. EE. devono intraprender Negoziazioni con Buonaparte in tanta urgenza, fatalità , e importanza d’affare , riguardante il Governo, il Popolo, lo Stato, non sa-pressimo sperarne buon esito, chcquan-do lo si potesse piantare su basi di reciproca utilità, per cui o tutti o alm«-no alcuni de’prcdctti oggetti si,salvino. Ci duol anche non poter dar a V. Strtnità notizie della Pace. Il segreto, sotto cui si custodiscono, é impenetrabile; quando Dio non voglia, sia misterioso, come sarebbe, quando mai fosse pattuito l'indicato partaggio, dovendo precedervi la conquista dei Luoghi da darsi alla Casa d Austria. Coll] opportunità d’un Espresso, trovato di ritorno per Vienna, ci siamo presi l’arbitrio d’istruire dello stato dell' affare quell’Eccellentissimo Ambasciatore, la cui nota prudenza da un canto non lascia sospettare d’ abuso, e la sua destrezza, ed esperienza dall’altro può predisporre molto li comandi, che fosse ro per impartirgli V.Serenità, eVV. EE. Non possiamo nemmeno tacerle, che nell’andar abbiamo trovato da Pontie-ba a CJangenfurt sparso II Corpo di Truppe, che a Gemona il Generale Du-rarmc? ci disse a 18 mila uomini , e che sarà o poco meno; e nel ritorno abbiamo trovato in piena marcia per Palma un Corpo di 4000 Fanti , comandato daBernardot, e un gran numero di Cavalli. Dolentissimi del mal esito di nostra missione anticipiamo il presente per seguirlo immediate senza rimorso di non aver contribuito, quanto era della tenue nostra opera all’insuperabile affare.- non possiamo che invocare dal Supremo Dator de’Consigli a ouel- li, che vuol conservar, la serenità di mente, e la robustezza d’animo, che ne sono gli ¡strumenti , a V. Serenità , e a VV. EE., onde la Patria in questa imminenza di pericolo trovi riparo nella Sapienza loro, che ha pre-.