gli eventi, che fossero per emergere , saprete prendere li possibili espedienti per provedere alla tranquillità di code* sti amatissimi sudditi. Sarà benemerita cura vostra in fine di dimostrare al Comandante Francese costà esistente, che l’interesse reciproco delle due Nazioni esige, che il buon ordine, e la tranquillità si mantengano col maggior studio possibile, e che occupato voi incessantemente a contenere li sudditi nella dovu-ta moderazione , ogni ragion vuole , che egli dal cano suo si adoperi efficacemente , perché dalle sue Truppe si osservi un egual moderato contegno. Camillo Cissina Segretario. Ritorniamo a Verona, la quale continuava nel massimo orgasmo, e pericolo di perdersi mercè l’inesprimibile perfidia del General Bal-land. Col Dispaccio 20 Aprile il ProTveditor Estraordinario Giova-ndli dettagliava al Senato gli avvenimenti posteriori al giorno 19 Noi dobbiamo qui inserirlo. SERENISSIMO PRINCIPE. Sono le ore 7 e mezza della notte : dopo spedito il precedente Dispaccio il cannonamento continuò ad essere assai forte durante molte ore, poi si è rallentato , e ripigliato in progresso. Molte sortite si sono renrate dalii Francesi, massime dal Castel Vecchio, però senza successo. Vi fu tutto il coraggio dal canto nostro, ma la stanchezza ha cominciato a pesare su gli Abitanti, e Villici, e sulle Truppe, né quantunque chiamati, ed ecckati, vi é il concorso necessario, nonostante un incendio assai forte presso il Castello Vecchio, appicatori da una Bomba , che da’nostri si tentava di gettare nei Castello stesso. Li posti avanzati de’ Nemici, che si sono spinti sin alla porta S. Zeno, abbandonarono un pezzo di cannone, ed un carriaggio in mano de’Villici, e fu tratto in Città. Si fa credere, che il numero loro sia assai forte, né si sà, cosa accaduto sia del Corpo di Truppa Veneta a Soma *57 Cnmpagna. Sperando però, che possano essergli arrivati gli ordini necessari, in domani mattina si farà una sortita, onde prender in mezzo, se sarà possibile, il nemico a quella parte. Siamo però scarsissimi di munizioni , e mancano le armi, la poca Artiglieria manca di palle, e di Artiglieri, ma oltre a ciò manchiamo di un Capo Militare, che in tanta massa di cose possa consigliare, e dirigere i movimenti. Il Co.- Augusto Verità, che merita e-logio, ha assunto le ispezioni del Co: Nogarola, dalla mala fede Francese trattenuto ne’ Castelli. Egli ha disposta la sortita, e tutto quello si può fare nell'angustia de’momenti. Niente volendo noi tener a carico nostro abbiamo rinnovato anco in ora all’Ecccl-lentissimo Sig. Provveditor Estraordinario Erizzo la domanda di pronti soccorsi di Uffiziali, ed uno dello Stato Generale attivo, armi, soldati, munizioni. La cosa é delle più stringenti tanto più, quanto che ricevuta Risposta dal Kilmaine alla nostra Lettera, che trasmettiamo incerta , egli é deciso per il fatto, che resistendo al disarmo, conviene battersi anche colle Truppe Francesi , che ci circondano da ogni parte. VV. EE. tutto bilanciando, o ci spediranno pronti soccorsi d’ ogni spezie proporzionati alle forze Francesi, clic si hanno 3 combattere, o ci daranno norme precise alla nostra condotta . Sono le ore otto: i Francesi hanno fatto una sortita dal Castel Vecchio , e posto fuoco al Villaggio di Campagnola; si ha speranza però , che il Conte Perez colli suoi possa rispinger-gli. Grazie. Verona 1 797, ore 8 del giorno io Aprile. Iseppo Giovanelli Prov. Estraor. in T. F. Alvise Contarmi Gap. V. Podestà. Mentre cotanto funeste erano le circostanze della benemerita Città di Verona, che da quattro giorni lottava contro le violenze de’ perfidi Francesi, un nuovo molestissimo emergente venne a disturbare