184 tati alla Pubblica maturità, e per esser stato attaccato da improvvisa Gotta il benemerito General Conte Strati-co , destinato dalie Cariche a detta trattativa , si è creduto ben fatto di sostituirvi il Circospetto Segretario Sanfermo , dandogli per compsgni il Signor Co: Francesco Emilj, il Dottor Garavetta, ed il Tenente di Artiglieria Scotti , accordando al Segretario stesso la facoltà di declinare di qualche grado ; occorrendo , sulle condizionali del componimento. Superbi per natura, e per le tante vittorie li Francesi non lasciarono campo al Sanfermo di leggere tranquillo un solo Articolo, dichiarando, che ad essi, e non a’ Veneti Rettori spettava dar la Legge . In coerenza del che con estrema nostra sorpresa , e con infinito dolore ricevemmo una Carta firmata dal Generale con le più aspre inaudite condizioni, che mente umana possa concepire, consistenti nel rilascio di tutti ì detenuti Francesi senza cambio , nel disarmamento del Popolo , e nella Milizia destinata a prigionia di guerra , in molti ostaggi da ritenersi nc Castelli, cioè, le due Cariche Estraordina-rie, Mons. Vescovo, il Co: Giullari , il Co: Emilj, Dottor Garavetta , Segretario Sanfermo, quattro Fratelli Co: Miniscalchi, Capitan Filiberi, ed altri, permettendo al solo N. H. Capitano di rimanere alla sua Sede, forse per lasciarlo in preda al popolar furore , e commettendo di nominare il General Comandante Co: Stratico in aggiunta al licenziamento dei Paesani, e segnatamente del Colonnello Co: Nissaro , e Milizie de’Sette Comuni, nell’inchiodamento delle Artiglierie , e consegna di tutte le Munizioni da bocca , e da guerra, ed alcune altre ; obbligandoci in pari tempo all’esecuzione di dette condizioni entro il breve periodo di poche ore, e minacciando stragi , rovine, e morti, se fossero ricusate , e protratta più a lungo la obbedienza . Quanto scabroso, e malagevole sareb- (O AvrJk rimarcato il Lettore, che i NN. HIJ. Provveditori segnarono i Frriiminati be stato H tentativo d’indurre il Popo- lo Veronese , divenuto entusiasto per . affetto di Patria, e del naturale Sovrano ad accogliere le detne condizioni , la Pubblica Sapienza può agevolmente comprenderlo; come anche a qual pericolo, incorso dalla tregua d’un giorno accordata da’Francesi per la trattativa , si esponeva la Popolazione , lasciando penetrare alla stessa il tirannico giogo , che si voleva imporgli , giacché senza riserva inveito avrebbe e contro i Pubblici, e li Rappresentanti Civici , e contro gli stessi Francesi. Ommesso in detta Carta il più essenziale Articolo, riguardante la sicurezza della vita, e delle proprietà della Popolazione , de’ Villici , e delle Truppe, e atteso la stringenza del tempo , presimo il partito di firmare la Carta con la riserva, che accettato fosse pienamente esso Articolo. Inviato al General Balland per la seconda volta il sopraddetto Sanfermo , e scorse tre ore, e più ci pervenne altra Carta, firmata dal General Kilmaine , nella quale a un dipresso vi erano espresse le stesse condizioni, e pienamente ommesso 1’Articolo della chiesta salvezza di vita, e proprietà; coll’aver ritenuti nel Castello il Segretario , il Dottor Garavetta, ed il Co: Emilj. Confusa dall’ aspetto terribile delle circostanze la ragion nostra,e la mente, abbiamo creduto di consultare con pochi, ma saggi Cittadini Veronesi, e fissata la Massima , che non erano le Cariche nostre né dal Governo, né da ragione autotizzate a cedere a discrezione una Piazza , e tanto meno a’ Francesi Neutrali , ci siamo determinati di render nullo il nostro assenso alle prime condizioni , e di porre nella piena libertà del Popolo il deliberare sulla propria sorte . Quindi assistiti dalli Co: Giullari , dal Marchese Pellegrini , c dal Sindico del Territorio Pandini presimo il partito di cautamente sottrarci dalla faccia del Popolo , e dalla ferocia de' Francesi ; ( 1 ) e posti- mandati dal General Balland colia riserva » che ratificato fosse d*’ CooundaaU Franccu