armi, e delle munizioni; ma VV. EE. ben preveggono, che quasi nulla potendosi contare l’esistenza in questi deposici di munizioni, ed attrezzi da guerra, è indispensabile, che VV. EE. spediscano con quanta celerità è mai possibile, tutta quella quantità di polvere, e piombo, che il momento potesse concedere. Di più egli é urgente, che faccino giungere delle Artiglierie leggiere colle loro palle , letti , attrezzi , e sacchetti a mitraglia , avendosi ben a grave stento potuto conformare poche cariche per li Cannoni spediti a Valezzo . Occorre pur anche, che VV. EE. dieno immediate la marcia ad un conveniente numero di Artiglieri, supplindosi in tanto al difetto per il servigio de’pezzi resi atti con alquanti dei meno inesperti Bombardieri di questa Città. Superfluo di ripetere a VV. EE. l’urgenza de’sussidj di Truppa d’ Infanteria , e di Uffiziali . Abbiamo intanto per la compagnia dì Crovati Duplausfich, che si era portata verso Treviso, rilasciato ordini precisi , onde con celere marcia debba restituirsi a questa parte. Tutte queste disposizioni essendo indispensabili a render effettivamente operative, ed uti- li le nobili testimonianze di zelo, e di attaccamento, che con vero trasporto d’ animo questa Città , e Territorio danno al Principato, necessario pur essendo ad evitare le amare idee, che possa mai rendersi inutile il loro sacrifizio, non può a meno il nostro dovere d’invocarle con tutta l’efficacia dal cuore paterno di VV. EE. Pare di già, che i sollevati abbino a ritardare la loro marcia a questa volta, chi dice sino a Domenica, e chi al prossimo Lunedì. Eglino sono però arrivati a Lonato in N. di 500, portando gli avvisi, che atterrata l’insegna del Veneto Dominio, vi abbiano sostituito l’Albero della Libertà, e che pensino pure d’ incamminarsi verso Salò-, dove per altro gli ukimi’-annessi riscontri fanno credere mantenersi inconcussa la fede fra quegli abitanti , disposti colla forza di resistere ai loro attacchi. Occorrendo intanto coi mez- 37 zi tutti necessari alla sicurezza di questa Città, e Territorio , che sia presidiata da venti Pattuglie sotto 1’ ispezione de' due qui esistenti condottieri d’armi in aspettativa, cadauna composta di quattro soldati ed un Caporale, un Nobile, un Cittadino, un Mercante, e quattro del popolo, faranno i loro rapporti a’ condottieri predetti , e questi ad un Uffizio di sopravveglian-za , che _ in dipendenza delle Cariche abbiamo istituito a peculiarmente acu-dir al gran oggetto, e a tutto quello, che per vie occulte, ed indirette potesse involgere , ed aver relazione alla quiete nella Città, e nel Territorio; e perciò egli é composto d’un Nobile, un Cittadino, ed un Sindico del Territorio . Occupato il nostso animo della gran- Marza dezza di tanta cosa , non lascieremo 1757. certamente di adoperarci con quell’ impegno, che il dovere di Cittadini richiede , usando anche per meglio assicurarla di tutti quegli espedienti, che fossero opportuni a dissipare , se fosse possibile, prima della marcia degl’insorgenti l’unione loro, ed i loro concerti . Ricevuta da me Battaja dal General Buonaparte la risposta alla Lettera sentagli sul fatai avvenimento di Bergamo, io mi onoro di rassegnarla a VV. EE., aggiungendovi il Foglio, che questa mattina ho spedito per Espresso allo stesso Generale sulle successive amare vicissitudini di Brescia, le cose occorsemi nella quale non avendomi concesso sinora il tempo di rassegnarle in dettaglio alla loro autorità, mi riservo di farlo al più presto possibile . In conseguenza delle Ducali del giorno di jeri giunteci sei ore dopo il ritorno del circospetto Segretario Sanfermo , abbiamo avuta occasione anche in esse di riconoscer il paterno affetto di VV. EE. verso questi fedelissimi sudditi, e confortati noi dalle medesime, ci faremo in ogni parte ad esattamente obbedirle . Verona 23 Marzo 1797, ore 6. Di V. Serenità, P.S. Nell’atto di spedire questo rii*-