14» voci le replicò il Priuli contro il Grimani; che con artifiziosi modi l’aveva minacciato , eccitando gli altri Savj attuali a procedere a misure di fatto contro lo stesso. In mezzo a tale digladiazione potè il N. H. Priuli partir innos-servato dalla Sala un momento, ed abboccatosi col benemerito, ed onesto Colonnello di Fanteria Michie-li, li suggerì di spedir tosto, come fece , una Brazzara al N. H. Almirante delle Navi, avvisandolo del pericolo, che soprastava al K. Pesaro, acciò lo facesse partir con qualche Legno veloce : temendo che al seguente giorno si tentasse di ottenere dalla Serenissima Signoria, che dava tanti funesti segni di avvilimento, e di debolezza, l’arresto, che non era riuscito di ottenere dalla Consulta d c'Savj attuali. Terminò la j>ran questione colla seguente Ducale, con cui comicamente si rintracciava dall’ Almirante delle Navi, se avesse notizie del destino dei K. Pesaro. 1797.Aidggio MM. SS. All’Almirante delle Navi, Absenté da due giorni da Venez'a il Dilettissimo Nobile nostro Miss. Francesco Pesaro K, e Procurator, ed incerta la direzione da lui presa, se mai ne aveste qualche conoscenza , avanzatela immediatamente a Pubblica cognizione con tutte quelle circostanze, che potes-lero essere a Voi note. Catnillo Cassina Segr. Sin dal giorno 17 Aprile, come già si è detto, la Consulta de’Savj con un Damò , avvalorato poi da'suffragi del Senato, aveva comandato di rispingere colla forza i Legni armati di qualunque Nazione , che entrar volessero nell’ Estuario. Si rinnotò dal K. Piero Do* nà l’argomento coll’oggetto di eludere la Sovrana deliberazione del Senato . Trattò Egli di furibondi, ed inesperti i Savj di Terraferma, che volevano osservato il Damò ij Aprile, e condusse gli altri suoi Colleghi alla propria opihione col dire, che se mai durante la trattativa de*Deputati, si fosse rinnovato un altro avvenimento simile a quello del Lido, non si avrebbe potuto trattenere 1’ odio de’ Francesi, nè concluder il Trattato di Pace. Che spiegato dal M. C il suo voto per questa, tutte le autorità costituite doveano prestatisi : che finalmente durante un Armistizio non si doveva far ostilità. Replicarono i Savj di Terraferma , che appunto per questo i Francesi non potevano entrare ne’ Porti , essendo lo stesso, che durante la trattativa d* una Città, volessero gli assedianti impadronirsi d’ una Porta della stessa; che il M. C. aveva detto di trattare, ma non di ceder tutto vilmente, in prova di che erasi riservata la Ratifica. Declinò l’astuto K. Donà con destrezza la difficoltà aggiungendo, che prima v’era la clausola di soprav-vegliarli ; ed in secondo, che già era un caso difficilissimo a succedere ; ma che una piccola Barca armata , che per burrasca, o per altro si fosse presentata ai Porti, a-vrebbe potuto rompere per sempre qualunque maneggio, e chesoprav-vegliata da’Pubblici Legni non po. teva produr sinistri effetti . Si accordarono alla fine di mala voglia, i zelanti Savj di Terraferma , vedendo posto un qualche freno colla parola iQprawtgliarli , non volendo incorrere nel pericolo di di-