comparsi /eri alle sue Porte 100 Vìllici armati del Salodiano , furono da Francesi impediti di entrare, e che al-li Sindici stessi venne negato poscia 1’ ■ingresso in Peschiera. Nuove queste misure , e doppiamente osservabili in un momento, in cui rifiutato, com' è alla Veneta Truppa il passaggio per quella Fortezza, non gli rimane altra strada per comunicar con Salò , che Desenzano, o una disastrosa, e molto più lunga vicina a Lonato, ci parve necessario di rivolgerci con l’annesso Foglio al comandante Francese in Peschiera, e tentare almeno, che libero sia il transito a Desenzano. L’esito delle nostre sollecitudini non é a lusingarsi, che esser possa a seconda de' nostri voti, e tanto più siamo costretti a temerlo, quanto che anche in questa Piazza ad onta de’passati concerti, e delle più ampie dichiarazioni Francesi é rifiutato il passaggio alle Porte nelle ore notturne ai Corrieri , cd Ordinanze, che le circostanze ci obbligano di spedire frequenti. In questa angustiata situazione però le viste di prudenza governando li nostri passi cercheremo di tergiversare con destri modi., e dar luogo ai tempo, che rischiari T Orizzonte , che le direzioni Francesi non lasciano di offrire non abbastanza sereno. La popolazione in tanto di questa Città, ed i suoi Capi non cessano di mostrarsi animati da quell’affetto, che verso VV. EE. hanno esternato con tanta energia e co-* raggio , Di questo sentimento VV. EE. ne’ avranno una nuova prova anche nel Memoriale, che umilmente assoggettiamo alle Sovrane considerazioni. Colle condizioni del decreto 18 del decorso Marzo offrono per i bisogni della Provincia gli Argenti delle Chiese, e Luoghi tutti Religiosi per convertirli in moneta. Ci mancano le espressioni per manifestare a VV. EE. quelle, con le quali accompagnarono questo nuovo tratto di suddito affetto. Furono desse di Figli ubbidienti, che sanno consacrare se stessi ai doveri, che la natu-»a, e la Legge impongono verso d’un 61 . Principe giusto, tenero Padre de’suoi popoli. Sinoché però emanino le Sovrane deliberazioni, e si consumino gli ordini necessari alla fondita degli argenti stessi, egli è forza, che la pubblica autorità spedisca alquanta somma di soldo, tutto essendo esaurito a questa parte. e gli ordinar], cd estraordinari dii. spendj abbisognano di un pronto ripiego . Adempito a questo dovere : ho pure eseguito io Francesco Battaja il comando di VV. EE. nel porre al fatto questo N. H. benemerito Rappresentante delle correnti circostanze , e di quelle spezialmente , chef possono riferirsi alle Provincie di là del Mincio , e delle quali restano gli affari da questo momento affidati alle sue cure. Conosciuto da VV. EE. il suo zelo , la sua attività, non possono certamente che promettersi il migliore servigio, al quale egli con cuore Cittadino consacra tutto se stesso. Cessate però in me queste ispezioni, io partirò all’ apparire del giorno, e passando per Vicenza, sebbene l’affievolita mia salute^os-se per esigere delle riserve; mi abboccherò coll’Eccellentissimo Sig. Provv. Estraord. per comunicargli tutto quel- lo, che nelle amare odierne vicissitudini può meritare la sua conoscenza , e quindi mi farò lecito di restituirmi alla Patria. In questo viaggio pure mi accompagnerà un dolore vivissimo nel considerare, che le mie assidue cure , e la purità delle mie intenzioni abbiano avuto un esito così disgraziato da non perderne l’amara impressione per tutta la vita mia. Grazie. Verona 1 Aprile 1797. Francesco Battaja Pr. Estr. in T.F. Alvise Contarini C. V. P. Partito da Verona il N. H. Bat-faja, rimase la massa tutta degli affari appoggiata al zelo ingenuo, nobile, e costante del N. H. Alvise Contarini Capitanio, e Vice Podestà. Non tardò Egli a consumare gli affari pendenti colle Valli Bresciane, e co’ Salodiani ✓ Dovette pure rispondere alle nuove