■<3& 112 le patrizie più illustri. Nuli’ altro si chiedeva da loro che onestà di vita e onestà di costumi. A dimostrarne le qualità di nascita e di costumi, era necessaria la sanzione del governo, rappresentato, secondo i casi, ora da un consesso di pochi, detto collegio minore, ora da un consesso di molli, detto collegio solenne. Intanto, coi possessi delle terre nacque il bisogno dello splendore. Ricchissimi capitali si sprecarono in magnificenza di ville, prima nell’ isola di Murano, poi nella terrafcrma ; e colle ville, in lautezze di trattamenti, di cocchi, in superbia di livree ed ogni altra splendidezza esteriore. Non era più il sobrio e aculo mercatante ; ma il nobile veneziano divenne veramente patrizio. Coll’assodarsi del governo spagnuolo, stupratore degli animi, schiacciatore degl’ intelletti in tanta parte della penisola, accadde, che le sementi da questi mal vicini radicate nella misera Lombardia e nel reame di Napoli, germogliassero anche fra i Veneziani ; quindi nuovo fasto, quindi sprezzo per le utili mercature ed abbandono intero fatto dai nobili di quest’antica fonte di ricchezza e prosperità. Nel XVII secolo, la guerra di Candia costrinse il governo ad aprire per prezzo il libro d’oro a chi pagava cento mila ducati ( franchi 500,000 circa ). Al tempo della guerra di Chiog-gia, era stata concessa la nobiltà imperante a chi seppe meritarsene 1’ onore, salvando la patria. Per denaro si vendette la dignità di procuratore di san Marco. Sarebbe ingiusto colui che dicesse, i nobili non aver fatti prodigi di valore in quella guerra esiziale. Il nome solo del Peloponnesiaco basterebbe ad eternare la memoria di un popolo, che rammemorare potesse le geste di lui. Ma per la stanchezza di questa guerra, il cresciuto amore della proprietà, del fasto, per i pessimi esempi della scostumatezza di Francia, nacque la socordia, 1’ accidia. Fu come un lampo la novella luce di che illuminò gli ultimi anni di Venezia Angelo Emo. E 1’ aristocrazia veneziana, fatta vecchia, non si trovò parata a resistere all’ urto preponderante delle potenze grandi ; non antevide le conseguenze che ne doveano succedere. Da queste parole si conosce chiaramente come nell’ aristocrazia veneziana, dopo che fu costituita sopra basi sicure, fosse una