228 Il Sig. Ambasciator di Napoli tornò questa mattina dal Campo, ma io non l’ho ancora veduto, e forse non potrò verificar di essere con lui , come inaffettatamente cerco , giacché naturalmente in Conferenza a Corte : si suppone, che immediatamente partir debua con l’Arciduchessa Clementina, la quale passa, per quanto si assicura, a Trieste onde imbarcarsi per Napoli . Egli non accompagnerà la Principessa se non sino al suo imbarco , dovendo trovarsi alla estesa degli Articoli di Pace, alle quali si deve por la mano , tosto che giunga la notizia della ratifica de'Preliminari da Parigi. Corrono le voci incerte sulla destinazione del luogo , dove si darà termine a così grande, ed intralciato affare . Alcune voci accertano, che negli Svizzeri possa trattarsi Ja Pacificazione Generale , mentre o a Trieste, o in unaCittàdel Veneto Stato si definiranno gli affari , che riguardano l’Italia. Tutta l'incertezza su questo punto sarà tolta al ritorno de’Corrieri di Parigi, continuando tuttavia l’opinione, che possasi in un solo sito centrare li diversi Maneggi per restituir Ja tranquillità almeno m tutto il Continente. Da tre di si é divulgato il richiamo del Marchese Lucchesini Inviato di S. M. Prussiana, ed'tira positivamente si conferma, che non tornerà più a questa Corte. Comunemente si é sparso, che li suoi dissapori col Sig. di Risof-fuverder gli abbiano attirata la disgrafia della propria Corte ; ma si crede dai piò informati, che questo motivo venga addotto per coprire i giusti motivi di disgusto, che diede a questa Imperiai Corte con i suoi sordi maneggi anche in Italia -, e che di lui sia avvenuto come al Sig. Gugelstram nominato Ministro di Svezia a Vienna un anno fa, e nello scorso Ottohre ad un Segretario di Ambasciata, che qui venir doveva, della Corte Cattolica r li quali non arrivarono a funger il loro Uffizio a questa parte: poiché da questo Ministro non si credevano ben affetti coi sentimenti a questa Imperiai Coit«. Yerràin luogo del Mar- chese Lucchesini il Conte Reller, tempo fa Ministro del Re di Prussia all’ Aja. Grazie. Vienna 29 Aprile 1797- Zan Piero Grimani Ambasc. Il secondo Dispaccio suaccennato in data primo Maggio, riesce ancora più interessante per le nuove scoperte, che riuscì al zelantissimo Cittadino, cui stava a cuore il destino della sua Patria, di fare sopra i segnati Preliminari di Leo-ben: così Egli scrive. SERENISSIMO PRINCIPE. T 11 certezza di dover spedire un Espresso Corriere a VV. EE. mi persuase a trattenere il mio divoto Dispaccio di jer l’altro, che unitamente al resente giungerà all’ Eccellentissimo enato, prima che arrivi il CorrierOrdinario dello scorso Sabbato. Jer sera ebbi opportunità di vedere questo Primario Ministro, e di effettuare il Pubblico Comando rapporto al dileguar gli equivoci sulla condotta dell’Eccellentissimo Senato, e sui fatti occorsi nella Veneta Terra Ferma oltre Mincio. Non mi sono punto ingannato a supporre, che l’Ambasciator di Napoli, informato dal General Buo-naparte, aveva portate qui delle idee totalmente opposte al vero sui movimenti de’Sudditi. Ne fui accertato a non dubitare in jeri mattina, e tanto più mi confermai nell’ opinione , che utile fosse , che impressione diversa dalla verità non rimanesse nel Baron di Thugut. L’ esposizione chiara , e semplice di fatti sulla di Lui richiesta di notizie da Venezia, fu ciò, che da principio credetti di fare, onde poter rimarcare quale senso produceva il mio discoro. Conobbi per la verità , che quel Primo Ministro si era con qualche movimento, e con qualche cenno commosso al mio racconto ; ma se tale sensibilità del Baron di Thugut mi parve patente al dettaglio di ciò , che soffre di amaro la Serenissima Repubblica ne’suoi Stati di Terra Ferma ,