ì6\ «knte, che ad opportuna occasione reputaste il più analogo, e conveniente alli pubblici oggetti. Rilevarne pure da detti Dispacci delle Cariche in Verona la mala fede, con cui dal Cen. Balland fu trattenuto ns’ Castelli il Cen. Co: Nogarola , che vi si era portato, e ricevuto come parlamentario. L’irregolare avvenimento non Jascia dubitare, che non sia disapprovato dal Gen. Buonaparte, dal quale in modi adattati ricercarete, che sia rilasciato in libertà. Andrea Alberti Seg. Nella stessa sera del 21 Aprile fu spedito al Nobile in Francia una relazione, ossia Species Fafìi degii avvenimenti delle Valli Bresciane, costrette dalla violenza Francese al disarmo della ostile occupazione di Salò, dell’espulsione del Veneto Presidio di Peschiera coll’arre-sto del Governatore Colonnello Carrara, dell’apocrifo Proclama attribuito al Provveditor Battala , dell’ arrivo minaccioso in Venezia dell’ A-jutante Junot y ed altre'particolarità a «jueste relative. Siccome di questi avvenimenti si è diffusamente di sopra ragionato, cosi a scanso di tediose repetizioni gli abbiamo passati sotto silenzio^ facendo colla nostra narrazione ritorno a Verona . In Ìuesto medesimo giorno 21 il N. H. 'rov. Giovanelli diresse il seguente Dispaccio • SERENISSIMO PRINCIPE. Urono cosi generali, e così forti il cannonamelo anche con palle infuocate contro il PLbblico Palazzo, e le sortite di tutti e tre i Castelli, che egli fu impossibile di verificare quella , che in questa mattina era disposta di farsi per la Porta S. Zeno, onde sostenere 1’ attacco, che far doveva il Corpo co-Jnafldato dal Brigadier Maffei, Tutto ¡I corso della giornata offrì l’aspetto pii allarmante. I Francesi più volte sono penetrati in Campagnola , e in Città si spinsero fino sul a strada, così detta del corso. Attaccarono pur S. Felice leGeir-ti di Pescan-ina, e fu non lieve da una parte e dall’altra il danno sofferto. Appiccarono il fuoco in molte Case, e nella campagna, e nella Città S. Giovanni in Valle, c Campagnola hanno moltissimo sofferto anche in saccheggi ; ma alla fine furono obbligati a ritirarsi di nuovo ne1 Castelli, l’ultima sortita da’quali l’hanno fatta verso la sera; ma intanto che nella Città vi fu bisogno di tutta la vigilanza per ripulsa;« il Nemico , e che stavano incamminate delle nuove aperture col General Balland, e con l’altro Generale Chabram che comanda le Truppe sopraggiunte in suo rinforzo, di cui parleremo i n appresso, fu ben sensibili al nostro cuore il sapere sconfitto alla Croce B anca ed a S. Mass mo il Corpo comandato dal Brigadier Maffei , e che portatosi ia Verona per concentrare le disposizioni , fu nell’azione guidato dal Tenente Co-lonello Ferro. Di mille uomini circa di Truppa regolata, ch’eg’i- teneva sotto i suoi ordini, egli ne ha sventuratamente perduti 600., e alquanti pezzi di Artiglieria. Il fatto d’Armi fu de’più sanguinosi. e le Truppe a piedi di VV. EE. Italiane e Oltremarine si comportarono con- tutto il valore, e lo' confes* sano gli stessi Francesi, ma non abbastanza secondati dalla Cavalleria , ed ai primi colpi di cannone dispersi i Villici, l’affare è sventuratamente riuscito a grave danno de’nostri , inutile essendo stata una piccola sortita, potuta farsi dalla porta S. Zeno per sostenerli, e coprire il Villaggio di Santa Lucia , che in buona parte si è dal nemico dato alle fiamme. In mezzo a questi fatti e nella Città) c nelle Campagne ebbero pure corso, come abbiamo rassegnato, le negoziazioni- Scrisse il General Chabram la Lettera , che rassegniamo inserta al Num. 1. , intimando, che aperte abbiano ad essere le Porte, e minacciando la rovi?-