5* Continuando a dilatarsi nelle Provincie la gloriosa emulazione di contestar in modi solenni all’adorato loro Principe il costante sentimento della più leale sudditanza, anche la Città di Vicenza col mezzo de’Savj Deputati, dopo l’unanime voto di tutti i Corpi della medesima, esternò in Pien Collegio la fedele sua divozione in questo dì. Abbiamo veduto ne’ precedenti Dispacci di Verona, che erasi sparsa la fama, che Crema fosse rivoluzionata. La voce in allora era falsa ; ma era vero bensì , che i Francesi, non ostante i lumino« attestati di fedeltà, e li divoti sentimenti, che esternavano le Valli Bergamasche , e Bresciane , non che tutte le Provincie di quà del Mincio, non si perdevano di coraggio, e proseguivano a dilatare il fuoco rivoluzionario . In fatti nel giorno 28 Marzo, deposta, la maschera, con cui si studiavano di cuoprire la loro perfidia, manu armata fecero la rivoluzione in Crema , cui fecero plauso i ribelli Bergamaschi . Il dettaglio circostanziato di questo nuovo attestato della mala fe- v de, e della sleale condotta de’Fran- • cesi verso una Repubblica Neutrale ed Amica, lo ritroviamo nella Relazione , che autentica ed originale conservasi nell’Archivio Secreto della Repubblica. Essa è così interessante, che fa d’uopo trascriverla per intiero. (1) Il N. H. Zan Eatt. Contarini fu di f. Zammaria , eletto Consigliere . (j) La Relaiione, che ora trascrivo, por- Relaiiow di Crema. Sin dal momento, che scoppiò lari- Marzo voluzione dì Bergamo, si sparsea Cre- 1797. ma la voce, che quegl’insorgenti volessero verificarla anche contro di questa Città: voce avvalorata da Lertere private , e dalla Comparsa di qualche individuo Bergamasco. Indagato dietro tali notizie l’interno sentimento di quei Sudditi, ebbe quel N. H. Rappresentante (1) il conforto di trovar quasi intieramente contraria quella Popolazione a massime, ed operazioni tanto perverse , mentre gli si presentarono spontanei li Capi de’ Corpi respettivi per rinnovar il giuramento di fedeltà , e di sudditanza verso il Governo . In questo frattempo avvenne lo scoppio della Rivoluzione di Brescia. In tanto pareva, che quei Civici e Territoriali Corpi si andassero disponendo a comprovar la loro fede con una qualche difesa. Il Pubblico Rappresentante cercò di animarli col disporre una possibile forza relativa al Presidio esistente a quella parte , facendo montar alcune batterie , prò-vedendo della polvere , facendo poner sull’armi la Milizia Urbana , ed ordinando la leva di Cernide del Territorio. Alcuni giorni dopo si sollevò un falso allarme dell’arrivo d’un Corpo di armata Bresciano, da altri preteso Ber-gamasco; ma nulla si verificò. In quest.’ incontro si conobbe il Popolo riscaldato e furente d’incontrarne il cimento, e rispinger li pretesi assalitori. In seguito verso li giorni 14, e 2; del mese decorso (1) mentre si preparavano , queste difese, parve al N. H. Rappresentante discoprire nel Popolo stesso un certo raffreddamento, non da altro precedente che dal timore ; e mentre egli s’industriava a calmarlo venne di rilevare, che nn tal timore derivava dalla certezza, che aveva quella Popolazione , che accadendo un qualche fatto, questi certamente dovesse «uccede- ta la Data 1 Aprile , io la ho inferita qui seguendo il tempo degli avvenimenti. /