5» e frenare le loro violenze ? Che se il General Buonaparte aveva esibita la di lui mediazione con larghe promesse , queste erano menzognere, avendo Egli stesso asserito al K. Pesaro di non poter opporsi a quelli, che professavano le Mas-sime Francesi , alla propagazione delle quali era debitore de’rapidi progressi della sua Armata. In fine è Certo, che di suo ordine furono rivoluzionate Bergamo, Brescia, e Crema : che i sollevati erano da Lui protetti, ed appoggiati. Sicché era uopo una delle due, o resistere al fuoco rivoluzionario, o cedere al la rivoluzione. Non nego perciò, che il sistema de’ Savj non fosse erroneo nella sua esecuzione . Infatti dispersero essi quà e là le Truppe distratte dalla Dominante, quando concentrarle , ed accrescerle dovevano in un solo punto: approvarono la condotta del Provveditor Battaja, il quale sotto prudenziale riguardo di economia licenziò 27 mila Comunisti Volontari, ritenendoseli 3000, quando in si critiche circostanze doveva ritenerli tutti, organizzarli, e reggimentarli secondo il Piano fissato in Verona, e giada noi inserito. E di fatto non essendosi i Francesi ancora smascherati, sotto il verisimile pretesto di ripulsare i soli Ribelli poteasi accrescer la Massa de’ Comunisti con li Volontari delle altre Provincie , ag^re. gandoli al Piano Militare già stabilito, e quindi formare un Corpo Armata di 80 mila Uomini, ed anche maggiore, onde tentare con questa di por argine ai perfidi disegni de’ Francesi. E’ vero, che ci voleva del Danaro; ma l’Argente- rie delle Chiese tutte dello Stato, che servì poi a saziare 1’ ingorda avidità de’ Francesi , poteva con miglior destino esser impiegata a salvezza della Repubblica. Nulla di ciò si fece, perchè la cabala , e l’intrigo erano all’ordine del giorno fra alcuni Savj raggiratori , e nemici della loro Patria. Ma riprendiamo jl filo della nostra narrazione. Si radunò il Senato nella giornata go Marzo, essendo Savio in Settimana il N. H. Alessandro Marcello, ed in vista del Dispaccio del K. Pesaro aj Marzo, propose di accordare al General B110-naparte la bramata mensuale contribuzione in danaro , purché cessassero le arbitrarie requisizioni , che desolavano le Provincie , e mantenesse le sue Truppe ne’giusti cancelli , onde non continuassero a rivoluzionare. Eccone l’interessante Decreto. 30 Marzo 1797. in Pregadi. Prestatisi con Cittadina rassegnazione , e zelante impegno li Savj del Collegio Dilettissimo Nobiie nostro Mes. Francesco Pesaro K. e Procurator, Savio del Consiglio, e Diletto Nob. nostro i. Zan Battista Corner Savio di Terra ferma ad eseguire la delicatissima commissione loro ingionta di reclamare presso il General in Capite -Buonaparte per la cooperazione del Comandante la Truppa Francese nell’ inaspettato doloroso avvenimento dell’insurrezione in Bergamo, come pure per la successiva avvenuta in Brescia, ritrae il Senato dal diligente loro Dispaccio ora inteso il riscontro de'replicati lunghi colloqu;, tenuti con il medesimo in Gorizia, ne’quali l’avvertenza de’Cittadini ha opportunamente creduto di raccoglierne il vero spirito in apposita Lettera, onde togliere qualunque equivoco. Quindi si sente aver il detto Gene-