244 gier, nel quale si dimostrava a chiare note V indecente debolezza della Maggioranza de’Savj, della di cui imbecillità si facevano un giuoco il K. Piero Dona Conferente, e gli Corifei della Rivoluzione. La confusione, ed il timore continuavano a formare la materia delle Consulte, i buoni erano spaventati dagli esagerati rapporti de’Felloni, e questi, prendevano ardire dal reo avvilimento, ed indecorosa debolezza de’Buoni. Si continuò dunque nel perfido disegno di non convocar il Senato, la cui imperturbabile fermezza atterriva i Savj Corifei della rivoluzione . Questi nelle Conferenze aggiravano il loro macchinato tradimento in due perni ; foris pugna, intuì timores. Coll’appoggio del K. Tommaso Conduimcr Luogotenente spaccia, vano impossibile la difesa dagli attacchi esterni de’ Francesi, e con diabolica invenzione sostenevano esservi in Venezia secondo il rapporto del N H. Niccolò Morosini quarto Deputato all’interna custodia della Dominante una Congiura di 16 mila Cittadini, risoluti di versar tutto il sangue Patrizio , qualora non si cambiasse il Governo. Per maggior fatalità era debolissimo il complesso de’Membri, componenti la Serenissima Signoria j sicché tutte quelle funeste deliberazioni, che venivano con Patrio zelo opposte da’Savjdi Terraferma nelle Consulte, emanavano in seguito carpite dalla debole condiscendenza del Doge , Consiglieri, e Capi di 40 al Criminal . Eransi calunniati, come si è detto, gli Schiavoni quasi tendenti ad una rivolta. Si pensò dunque a uon accrescere il loro nume- ro , e con un Damò fu ordinata la sospensione di nuove leve ed il ritorno di quelle, che fossero di già dirette alla Dominante. 1797. 3 faggio MM, SS. TLDamò: che siacommessoalSavio di Terraferma alla Scrittura di far avvertire il Provveditor Generale in Dalmazia ed Albania di sospendere qualunque ulrerior raccolta , ed innoltramento a questa parte di Craine, e parimenti sarà cura del Savio predetto di far retrocedere tutte quelle, che fossero tuttora in viaggio dirette per questi Lidi. Andrea Alberti Seg. In tanto la Serenissima Signoria estendeva la Parte da proporre al Maggior Consiglio nel giorno 4 seguente . Si concretò in questa la punizione di quattro persone, tre delle quali non avevano altra cpl-pa, clic quella di non aver puniti per effetto d’una mal intesa clemenza i Corifei della rivolta, come più volte abbiamo osservato, c se erano perciò Rei in faccia alla Patria, non lo erano riguardo a* Francesi, che con empia dimanda volevano versato il loro sangue. La quarta vittima poi era il 1^. H. Domenico Pizzamano , Reo soltanto d’aver eseguiti con Patrizio zelo i Sovrani Decreti del Senato. Radunato adunque nella mattina del giorno 4 Maggio collo stesso apparato guerriero del giorno r il Maggior Consiglio, il Serenissimo Doge nuovamente grondante di lagrime, con voce tremula, e squallido viso propose la Parte, che Egli stimava l’unico mezzo onde salvare la Repubblica. Fu secondato anche in questa adunanza da’ NN. HH. Minotto, e Bembo> e quindi senza altre discussioni si pas-