<5» 351 «i=> oltenevasi in siffatta guisa il doppio vantaggio di percepire il dazio d’introito e di uscita, e di attirare gli stranieri pegli acquisti, od occupare i propri navigli nelle spedizioni. Dopo la pace che tenne dietro alla lega di Cambiai, un nuovo decreto ripeteva che tutti i prodotti della terraferma, compresi quelli che si volevano mandare in estero Stato, venissero prima trasportali in Venezia; ma si fece eccezione per le spedizioni in Alemagna ed Ungheria, rispetto alle quali i proprietari si vollero responsabili delle condotte. Siffatte leggi peraltro, se erano utilissime per la capitale, inceppavano di troppo il commercio di alcuni paesi, come, a cagione di esempio, del Veronese, i cui prodotti doveano venir in Venezia, e di poi bene spesso rientrare in Verona per andarsene alla loro destinazione. Ciò per avventura diede origine ad un’altra dogana, stabilita appunto in Verona, nella quale si doveano depositare tutte le merci prima di farne la spedizione, ed in siffatta guisa lo Stato ottenne di percepire il doppio dazio d’introito e d'u-scila, senza che si aggiungessero le spese di trasporlo in Venezia. Col progresso del lempo, la dogana di Verona divenne poi il primo deposito delle merci che provenivano dalle Fiandre e dalla Germania, specialmente dopoché venne soppressa, per la facilità dei contrabbandi, la dogana di Gussolengo. Una dogana eravi pure anticamente in Chioggia, ma questa nel 1553 venne abolita, perchè dannosa alla capitale. 11 commercio colla Germania chiamò tutta la vigilanza del veneto governo, e venne istituito il fondaco dei Tedeschi, il quale potevasi riguardare come un’ altra dogana. In esso si depositavano tanto le merci provenienti dalla Germania, quanto quelle che per la Germania erano destinate, e per conservare ai soli Veneziani il profitto di un tale commercio, lo si proibiva a qualunque forestiere ; anzi più tardi la proibizione fu estesa pure ai cittadini delle città sottoposte, imperocché l’esperienza avea fatto conoscere che molli a bella posta, per deludere la legge, acquistavano la cittadinanza di qualche terra soggetta. Più ancora, si proibì che alcuno potesse contrattare coi Tedeschi se non in Venezia e nel fondaco, e quelle