ztone delle Piazze, e Città non necessarie alle operazioni dell’ Armata d’Italia, ed obbligati li Comandanti d’impedir la ribellione in quelle, dove le Truppe Francesi dovessero ancora restare. Il Commissionato negoziatore prese le mie condizioni, che io aveva scritte, e se ne parti dicendomi, che mi avrebbe data subito la risposta. In fatti venne il giorno stesso a dirmi , che rutto era accordato, che al General Buonaparte sarebbero state date le commissioni, alle mie ricerche corrispondenti’, e che anzi sarebbe a me consegnata la copia autentica delle Lettere del Direttorio allo stesso Generale dirette che in quanto al danaro avressimo parlato dopo, che io avessi avtfta nelle mani la Lettera . M’aggiun-sc pure, che nelle 600 mila lire non erano compresi li maneggiatori di quest’ affare, cioè, quella Persona, che meco trattava, il Segretario del Direttore , e qualch’altro individuo; sicché appresso poco si pud calcolare un’altra aggiunta di 10, o 24 mila Lire. W. EE. dal sopraccennato Dispaccio avranno rilevato, come andò la faccenda , e come io non potei avere la copia della promessami Lettera al General Buonaparte, al quale so non essere stata ancora spedita. Non ho potuto vedere per anco la surriferita Persona, ma io temo, che il fatto accaduto a Salò, che ignoro intieramente, severo, oimaginato sia, non farà forse tramontar il trattato , ma porterà la conseguenza, che verrà ricercato un maggior sagrifizio ancora. Io farò ogni possibile tentativo per tenermi in riserva, finoché giungano le Pubbliche istruzioni sopra tal particolare; che dall’Eccellentissimo Senato, o dall’autorità del Tribunale Supremo di VV. EE. colla maggior sollecitudine imploro. Devo in oltre renderle con ossequio intese, che questo segreto maneggio conviene , che resti possibilmente occulto, né che si scopra mai che io possi aver palesato il nome del Direttore; sicché la sapienza, e conoscenza di VV. EE. sapranno dar a questo delicato affare quella direzione, 131 che ad ottener un tal necessario ogger-to si ricerca. Col mezzo del danaro in questo momento spezialmente, in cui ognuno del Direttorio è incerto , se debba restar, o sortir, si ottengono delle grandi cose. Fui assicurato, che il Ministro di Portogallo per conchiu-dcr la Pace, che maneggia per il suo Sovrano, dovrà pagar alla Repubblica Francese sette od otto Millioni al più, ma dovrà spender in maneggio privato da dodici Millioni. Li Milanesi, li Bolognesi, e li Ferraresi spendono immense summe di danaro per ottener li primi la loro indipendenza, e li secondi l’approvazione dal Direttorio della loro Repubblica , ma sembra , che ancora non possino riuscirvi ad onta di tanti sagri»;, che fecero; sebbene per sortir il loro intento sono dispostila far o^ni sforzo possibile. Mi duole vivamente nell’animo il dover rassegnar a VV. EE. tali incomodi ris'ultati, che pur troppo possono ricader sopra la Pubblica sconcertata Economia ; ma mancherei essenzialmen-mente al mio dovere, se non li rassegnassi a cognizione di VV. EE., come mi farò pure sollecito in seguito di assoggettar, quanto mi riuscisse di scoprir sopra questo rapporto , come pure sopra tutti gli altri, che interessar in qualunque modo possono li Sovrani rispetti dell’EccelIentissimo Senato . Mi do l’onore di baciar a ciascheduno di VV. EE. ossequiosamente le mani. Di VV. EE. ec, Parigi 17 Aprile 1797. Alvise Qaerin?. Nello stesso giorno 17 Aprile un secondo Dispaccio scrisse pure il zelante e benemerito N. H. Alvise Qiierini all’Eccellentissimo Senato dirigendolo per il canale degl’ Inquisitori di Stato; la correlazione dell’argomento, di cui in esso egli tratta , col precedente fa , che a-maggior lume del turpissimo mercimonio , esercitato dal Direttore R *