ni) lorchè abbiamo creduto di scrivere al General BallanJ 1* inserta Lettera, ma frattanto P Uffuiale Francese alla Porta nuova, cui si erano presentati, non volendo attendere , come le Leggi Militari pur domandano , nemmeno un istantet li fece introdurre. Viddimo il General Beaupoil ; egli verbalmente ci assicurò, che tutte le misure prese non fendevano, che a precauzioni contro il Nimico, il quale diceva avanzato, co* me lo è di fatti, al Borghetto. Abbiamo domandato di vedere il General Ba!land, ma l’intervista è dilazionata a domani. In questo stato di cose, e su i ricevuti rapporti, che èco® uomini della Bresciana insorgenti, Francesi, e di varie altre Nazioni siano disposti penetrare nel Veronese, che altri due Battaglioni di Cispadani si attendono in questa Città ; penetrato, che i mal intenzionati contino sul loro appoggio, e che il Corpo , che distaccarsi deve dalla Bresciana , possa prender il cammino anche per Peschiera, sebbene promesso da quel Comandante di negarlo ; presenti avendo nello stesso tempo la serie delle cose, e le Pubbliche Massime di voler rispettata la Neutralità verso i Francesi, la difficoltà di combinar quest’ oggetto con la propria difesa, attesa la strana capziosa condotta Francese, considerato neUo stesso tempo , che la Pubblica autorità accordando piena fiducia a questi benemeriti sudditi, vuol il concorso, ed intelligenza de’loro Capi nella comune difesa, abbiamo creduto ob-bedienziale alle Pubbliche viste di metterli a parte dello stato attuale delle cose , e quindi Coll’ imervetrzione f e consiglio altresì del General Nogarola , de’Provveditori di Città, e Sindici del Territorio determinare la estesa della Carta, che abbiamo fatto tenere al General Balland. Noi non ci estenderemo a farne l’analisi : il suo complesso deve esser conosciuto per intiero da VV.EE. egli tende a dimostrare la Lealtà, e costanza delle Pubbliche Massime, a palesare un giusto sospetto sulla condotta de'Comandanti Francesi oltre Mincio , • ed a Peschiera: a spigarne tutta la fiducia nel General Balland y ¡a chiedergli rischiarazione sulla condotta de’ Francesi Comandanti a Brescia , e Peschiera , procurarsi in somma un fondamento alle nostre direzioni. Si è studiato, che la Carta comprovi in tutta la estesa la franchezza , ed ingenuità delle Venete direzioni . Questo essendo stato il nostro Scopo, giudicheranno VV. EE., se abbiamo potuto realizzarlo , e dipenderà dalla loro clemenza il confortarci colla loro sovrana approvazione in una condotta, che nel momento ci parve indispensabile ai più eminenti riguardi dell’ Eccellentissimo 'Senato. Se il Generali? sia o nò per rifondere, non sappiamo prevederlo. Ci scoraggisce il silenzio al* le nostre Carte decorse, sebbene le verbali sue proteste non possono essere p ir amichevoli, e franche, ma queste furono eguali sino a certa Epoca anche nelle Città in insurrezione. Se però e-gli sarà per darci in iscritto risposta , come la domandavamo con efficacia, VV. EE. ne saranno istruite per Espresso. In tanto abbiamo rilasciate al General Maffei le commissioni, che inserte rassegniamo, nè dal canto nostro, nè da quello di questi Nobili Provveditori, ed Abitanti, si lascierà intentato alcun mezzo, che nella ristrettezza de’mezzi, e nell’ardore de’Villici, quanto efficace contro i Ribelli i altrettanto non corrispondente al forte appoggio della Truppa , ¡orchi si trattasse di agire contro i Francesi , possano riuscire valevoli a sostenere la Pubblica Causa , e la difesa di questa travagliata Provincia • Grazie «■ Verona 15 Aprile 1797, ore 3. Iseppo Giovanelli Pr. Est. in T. F» Alvise Contarini Cap. V. Pod. Si accrescevano di giorno in giorno i pericoli di Verona. Commosso l’animo zelante del Provveduor Estraordinario diresse nel giorno J6 all’ Eccellentissimo Senato il se» guente Dispaccio * Q *