116 zata ad onta , che sommi siano gii sforzi per accorrere ad ogni esistenza, e vivo , sebbene non sempre costante in questi Abitanti J’ardore di prestarsi alla comune difesa. Pieni d’impegno verso il naturale loro Sovrano, cede però talvolta la ragione al senso, e quindi ne derivano i mal cauti trasporti, o impaciente pericoloso contegno, ed eccessi e misure tali, a render vuoti di effetto li più prudenziali concerti, e a tutto azzardo la Pubblica sicurezza medesima. In mezzo a cosi acerbe vicissitudini, che senza calcolare gli esterni rapporti pesano sul nostro cuore, ci i riuscito di qualche conforto il leggere nella riverita Ducale d’oggi, degnata di approvazione la riverente nostra condotta, e riconosciuti conformi alle Pubbliche massime gli studj, da noi esercitati per tentare d’ allontanare il momento d’ una aperta rottura con la Nazion Francese, e coltivare insieme li mezzi di conciliate le insorte ben amare combinazioni. Animati pcrciò dalla Pubblica vo'ontà, .. bramosi di ubbidirla, c prepararne in-,y™ * siemc meno acerbe a questa Città le conseguenze, che dall’odierna situazione di cose possono a ragione temersi, abbiamo questa sera d’intelligenza con 1’ Eccellentissimo Sig. Provveditor Estraordinario Erizzo, e delli Rappresentanti li Corpi , scritta V inserta Lettera , che all’albeggiare faremo tenere al General Balland'. Essa dirigendosi all’oggetto della comandata conciliazione, la confidiamo approvata dalla loro autorità, riservandoci di riscontrar a VV. EE. il risultato della risposta, che sarà per venirci • Grazie. Verona 23 Aprile 17*7. IscppoGiovanelli Prov. Estraor. in T.F. Alvise Contarini Cap. V. Podestà . 11 Dispaccio, spedito alle ore21 e mezza , col risultato degl’ incominciati maneggi, fu il seguente. SERENISSIMO PRINCIPE. (ZjRescenti ad ogni istante, e sino a questo momento le angustie , che afflissero cotanto lo spirito nostro, e di que- sti fedelinimi Abitanti, sorge un raggio di luce a temperarle, ed a far rinascere negli afflitti nostri cuori la speranza , che le cure indefesse, da noi prestate per allontanare il sacrificio, e la strage della Popolazione possino esser coronata di qualche successo. La Lettera scritta al General Balland , già conosciuta da VV. EE. col precedente nostro Dispaccio , fu accolta in modo amico. Egli ci scrisse in risposta quella, che annessa accompagniamo alle sapienti loro considerazioni , e ci offri occasione a rispondergli con l’altra, pur unita al Nuai. z, alla quale fece risposta con quella, che rassegniamo al Num. 3. Accordato con essa un Armistizio, devono fin domani al mezzo giorno trattarsi le condizioni del conciliamento. Questo maneggio avendo massimamente rapporto a cote militari, sarà appoggiato all’Esperto Generale Conte Strafico ; e le basi del medesimo d’intelligenza anche coll’ Eccellentissimo Sig. Provveditor Estraordinario Erizzo, comunicate, ed aggradite dai Capi dei Corpi, e del Popolo, e delle persone fra lo stesso più influenti , sono descritte nell’inserta Carta. L’entusiasmo, che aveva palesato , la costanza, che mal conoscendo i propri imeressi, dimostrava in non voler accedere a proposizioni di sorte esigevano dal dover nostro tutte le precauzioni, onde prevenire, e disporre gli animi ad un conciliamento, voluto da VV. EE., e indispensabile al ben essere della Città nella somma incertezza , che le scarse, e disorganizzate forze potessero essere valevoli a sostenere l’urto inferno dell’Artiglieria , e Guarnigione de’Castelli , e quello esterno insieme delle Truppe Francesi, tutto dì crescenti in numero. Non è per vero dire, che lusingar ci abbiamo, che le condizioni, da noi proposte, esser possano pienamente accolte dal General Francese ; ma qualunque sia per essere il risultato, speriamo di cogliere partito dal tempo, e maggiori le opportunità di calmare l* agitazione degli Abitanti, conducendoli a quanto , cne l’impero delle circostanze , salva la Massima di non ammetter;