guerra , e da bocca , le precauzioni tutte anche con cannoni diretti contro la Città, si continuano a mettersi in opera dal loro canto con tutta attività, ed energia. Ciò non può al certo comparire indifferente a chi ha l’onore di servire VV. EE. a questa parte , anche per li annessi fogli insidiosi marcati A. B. C. D., che cercasi di spargere, ed affiggere; e pesa egli più sul nostro spirito, quanto la Lettera inserta del Governator di Peschiera annunziandoci in questa sera l’orgasmo, in cui si era posta la Truppa Francese per lo sparso apccrifo Proclama , commossa maggiormente dal genio torbido di quel Comandante , descritto ncli’ altro foglio inserto : non sappiamo, che prevedere le più ingrate conseguenze a quella parte. Studiando però di possibilmente prevenirle , giacché nella ristrettezza del tempo non ci era permesso di far stampare , e diffondere un opportuno Proclama, abbiamo scritto al Governatore predetto l'inserta Lettera, colla quale fu incaricato di diradare dall’ animo di quel Comandante, e della Truppa Francese la mala impressione, che mostravano di coltivare. L’esito non sa 1' animo nostro prevederlo: il genio, le viste Francesi occulte possono farlo temere non felice. Dubbia per le molte cose, anche ne’precedenti Dispacci rassegnate, esse poi sì manifestano direttamente offensive i Pubblici riguardi singolarmente nelle Provincie oltre Mincio, e VV. EE. lo conosceranno dalle inserte del Proveditor di Salò, informative sopra la reclamata uccisione di un Francese a quella parte; ma molto più dalli numeri 2, 4, j. alle medesime annesse . Risulta dal primo di essi la domanda al Conte Fioravanti del Comandante il Castello di Brescia della consegna del Ribelle Bernardino Lecchi , qualificandolo appartenente all’ Armata Francese , come impiegato ; dichiarando, che riguarderebbe il rifiuto, cpme una intimazione di guerra; ed agirebbe in conseguenza. Parla quella del numero 4 delle Artiglierie , prese dai Valsabbini, e con nuovo mal 83 combinato raggiro il Comandante della Cavalleria in Brescia ne domanda la restituzione , come appartenenti alli Francesi. Nell'altra inserta poi, e segnata numero j, si rimarcano le insidiose mar-chie, fatte dalle Truppe Francesi, ed i lor inutili tentativi per disarmar que’ della Val Trompia, e le tenute loro disposizioni di cercare di verificarli nelle altre Valli, e di penetrare quindi in Salò per generarvi una nuova rivoluzione : onde evitar la quale il N. H. Provveditor con prudente consiglio, e coll’assistenza delie benemerite Valli, già disposte ha le opportune misure. In tutti questi punti dovendosi da noi formare una risposta al N. H. predetto, abbiamo creduto d’ingiungerli , che il Fioravanti risponder avesse rapporto al Lecchi, che Suddito, e Ribelle della Repubblica, e preso coll’ar-mi alla mano, era come reo di sì grave delitto stato tradotto a Venezia : che quanto alla richiesta restituzione de’Cannoni avesse a riflettere, che acquistati dal valore de’Val Sabbini, non potevano riguardarsi nel numero di quelli , che il Comandante Francese assicurava smarriti ; giacché se appartenenti alla Nazione Francese, non a-vrebbe Egli permesso, che tratti fossero , come lo furono da Brescia, ben conoscendo, che sarebbe ciò stato una aperta offesa a quella amicizia, ed armonia , che è di volontà de’Governi respettivi, abbiano ad esse mantenute fra le due Nazioni. Laudando poscia le direzioni del N. H. predetto sugli altri punti, compresi nella di lui Lettera, rapporto massime le providenze disposte dalla sua diligenza per la sicurezza di Salò, gli abbiamo unita^copia d’istruzione, che sulle verbali istanze, fatteci giungere dalla Val Trompia col mezzo di certo Commesso della Terra di Chiari, sul modo di condursi verso li Francesi, e chi abusasse de’lor Uniformi; e rispetto al minacciato disarmo, come a sfortuna hanno praticato in Chiari con imprudente violenza da essi loro fatto cadere di nuovo in rivoluzione , come risulta dall /