86 in Procopio che descrive la peste ch’ebbe luogo ai tempi di Giustiniano sebbene non indichi sotto quale temperatura siasi dichiarata. I primi ammalati attaccati dalla peste lasciano d’ordinario delle incertezze sull’indole della febbre maligna che si manifesta. Se ne conoscono di fatti tre epoche , in tempo delle quali prende ella diversi caratteri , e qualche volta essa li ha contemporaneamente tutti ; ed allora esercita le più grandi stragi. In qualche individuo il vomito , la cefalalgia, la debolezza di polso, delle larghe petecchie o macchie »erastre indicano la morte vicina ; periscono questi in generale assai presto , ed il bubone non comparisce nemmeno dopo la morte. Le membra conservano la loro flessibilità , ed in poche ore il cadavere non tarda ad esalare un insopportabile odore.