’79 terminò per dirmi che sarebbe andato a fargli visita ei medesimo prima di notte. Indi mi propose di stabilirmi a Tripolitza , promettendomi la sua protezione : ma allorché gli dissi che la mia sorte era inseparabile da quella de’ miei compagni, mi congedò facendomi degli elogi. Lit notte seguente giunse Avramioti, e questa notte fu 1’ ultima pel deftar-kìaya che fu sotterrato all’ alzarsi dei sole. Si sparse voce eli’ ei fosse stato avvelenato, sebbene se ne potesse spiegare la morte senza incolpare alcuno , perchè la febbre pestilenziale che regnava allora spaventosamente avrebbe potuto farlo morire quasi all* improvviso , ma colà pili che altrove si dura fatica a credere che un gran personaggio muoia come un altr’uomo. Il deftar-kiaya, come funzionario pubblico, ebbe confiscati i suoi beni, •ed un capidgi-bascì spedito dalla Su-