sbattuta con sale , die si fermò sopra con mia fascetta di tela. Mezz’ora dopo si levò il primo apparecchio , ed il chirurgo fece in-tol'no alla piaga una corona con canapa , e vi pose un rosso di uovo intero. Si lasciò così per più ore e si ricoprì nel tempo stesso con un piumacciolino di canapa bagnata con chiara d’uovo, sul quale si era sparso del vino caldo ; fui medicato tre volte in ventiquattro ore. Il terzo giorno la suppurazione ebbe luogo senza febbre ; il sesto si distaccò il filo ; fui allora medicato con un digestivo composto di cera , olio e trementina. Il decimo m’alzai ed il decimoquinto potei camminare. » « Se voleste poi conoscere gli usi misteriosi di quegli Albanesi , mi scriveva Fauvel nel narrarmi tali particolarità , eccoli mettono una fascetta dietro il capezzale dell’am-