i8a vescovo di Tilpolrtza ini chiamò a se per dirmi un’infinità di cose graziose. Infine noi lasciavamo il rammarico della nostra partenza in un luogo ove dovevamo essere riguardati per lo meno come indifferenti. La nostra piena fiducia , la libera nostra maniera d’agire che non dava luogo a sospetto di sorta, ci aveva guadagnato il cuore degli abitanti. Sebbene prigionieri non ci era mai stato fatto im insulto che noi non ce ne fossimo fortemente risentiti , e questa ferma condotta ci aveva conciliato rispetto. Ci era permesso l’andare intorno ovunque ci fosse piaciuto ; e se il pascià avesse potuto farlo ci avrebbe posti in libertà senza parola nè promesse ; egli aveva una certa generosità che non gli permetteva di concepire dubbio alcuno sul nostro conto. Ma noi pure ricusammo sempre di prestarci ai progetti dei malcontenti, a’ quali si diedero sena-