83 peste que’ miseri dormono a cielo scoperto, o sulle ceneri calde de’bagni pubblici. Il genere loro di vita , la loro miseria li rendono le prime vittime dell’epidemia. In tutti i casi però coloro che muoiono come all’improvviso hanno sempre soggiaciuto a qualche incomodo che indicava la febbre pestilenziale. Tucidide nella sua descrizione dell’epidemia che desolò Atene , non dà la descrizione della peste orientale , ma bensì del fuoco sacro. Nella peste d’Atene il corpo cadeva in sfacelo , divorato tutto da una cancrena da cui esalava un insoffribile odore. Non sopravveniva la morte nel fuoco sacro , che allorquando il corpo era già mutilato delle sue membra. Questa epidemia aveva molta rassomiglianza colla malattia che produce il grano allogliato. Della peste orientale si potrebbe piuttosto prenderne un’idea