178 tler le convenienti misure, per l’arresto, e consegna de’ Rei nelle Provincie soggette al proprio Dominio : e facendo nello stesso tempo conoscere l’impossibilità, in cui si trova di prendere eguali disposizini in quelle località, che sono presentemente sottratte alla propria direzione. Sopra tutti questi oggetti si condurranno con l’uso della necessaria cura, che valga a preservare gli eminenti riguardi pubblici, vegliando ad indagare, e riconoscere ogni rapporto relativo anco a politiche Negoziazioni, e massimamente di Pace; e sarà Ior impegno di rendere d’ogni cosa inteso il Senato, dal quale loro deriveranno le successive istruzioni-Gli saranno per queste importantissime 'commissioni somministrate la Lettera^ e risposta al Generale predetto; il Dispaccio de’Savj del Collegio Deputati al predetto Generale nel Mese decorso assieme con le Lettere delti Generali Kilmaine, e BeaupoiI, le Lettere , e Manifesto del Landrieux assieme con li due Proclami n. corrente, Dispacci 166, 168, e 169. del Residente in Milano, le Lettere del N. H. K. Procurator Pesaro , e relative deliberazioni, non che la Memoria presentata dal Ministro di Francia, e li due Dispacci ultimamente pervenuti da Parigi, e da Torino, che hanno relazione ai correnti affari. Andrà Alberti Segretario . * Approvato questo Decreto con 156. Voti, non ostante 1’opposizio« ne • si passò alla destinazione delli due Soggetti Deputati , e 1’ elezione caddè sopra il N. H. Francesco Donà fu di 8. Niccolò, che copriva il distinto Posto di Censore, ed il N. N. 8.Leonardo Zustinian fu di 8. Marco, Savio alla Scrittura uscito. E’ tempo ormai, che riprendiamo il filo degli infausti avvenimen* ti, che sovrastavano alla fedelissima Città di Verona . Il zelante, e benemerito Provveditor Estraordinario col suo Dispaccio del giorno 14. Aprile ragguagliò 11 Senato delle novità, che alla- giornata accadevano ir SERENISSIMO PRINCIPE. T"\epostò da’Comandanti Francesi oltre Mincio qualùnque riguardo , ••"'^spiegano ormai con tropppo chiari sensi le intenzioni loro ostili, e con una condotta quanto strana, ed arbitraria, altrettanto lesiva i Sovrani Diritti di V. Serenità, e di VV. EE. apertamente agiscono a danno àè' Sudditi. il