3°P mavimo ancora due giorni, doveva azzardarsi il presente d’esser visitato, spogli, come siamo di Cifra ; e se fosse seguita tosto la partenza del Bonaparte per Treviso, non avressimo potuto seguitarlo certo per mancanza di Cavalli, la quale per la stessa ragione delle mosse di lui col Quartier Generale ci ritardò molto il nostro viaggio d’andata. Risolta per ciò la nostra partenza abbiamo pensato di indirizzargli l’annessa Lettera sul fatto del Lido col mezzo del Corriere Marconi, concepita, come vedranno VV. EE., in modi non bassi, i quali non fanno , che vieppiù esaltare la sua ambizione, e i suoi disegni, e nel tempo stesso tiene; sebbene a tenue filo, appesa ancora un ombra di trattazione, e gli fa restar ìh mano alcuni de’più importanti tocchi, che abbiamo usati , per i-scuotere il vile abuso della sua forza. Oggi riceviamo anche l’altra Ducale ij., mancanti per quanto ci disse il Corriere di una intermedia. Ci duole, che resterà pure inseguita, ma VV. EE. avranno campo di darvi passo à Treviso. Pur troppo da parziali rappresentazioni sopra l’uno o l’altro argomento, ben lungi, che si esaurisca il fonte de’ripieghi, e de’pretesti, la esperienza mostra, che non si fa altro più, che secondarlo. Se VV. EE. devono intraprender Negoziazioni con Bonaparte in tanta urgenza » fatalità, e importanza d’ affare, riguardante il Governo, il Popolo, lo Stato, non sapressimo sperarne buon esito, che quando lo si potesse piantare su basi di reciproca utilità, per cui o tutti o almeno alcuni de’ predetti oggetti si salvino . Ci duol anche non poter dar a V. Serenità notizie della Pace. II segreto , sotto cui si custodiscono, è impenetrabile; quando Dio non voglia , sia misterioso , come sarebbe, quando mai fosse pattuito l’indicato partaggio, dovendo precedervi la conquista dei Luoghi da darsi alla Casa d’Austria. Coll’opportunità d’un Espresso, trovato di ritorno per Vienna, ci siamo presi l’arbitrio d’istruire dello stato dell’affare quell’Eccellentissimo Ambasciatore , la cui nota prudenza da un canto non lascia sospettare d’ abuso, e la sua destrezza, ed esperienza dall’altro può predisporre molto li comandi, che fossero per impartirgli V. Serenità, e VV. EE. Non possiamo ne meho tacerle, che nell’ andar abbiamo trovato da Poatieba a Clangenfurt sparso H Corpo di Truppe, che a Gemona il Generale Du-Farmè ci disse a 18. mila uomini , e che sarà o p°co men0» e nel ritorno abbiamo trovato in piena marcia per Palma un Corpo di <*ooo, Fanti, comandato da Bernardot, e un gran numero di Cavaci. Do- i V 5 leu;