lóz Case sulla riva del Lago ; allora per salvar ¡1 Paese ho ordinato di spie* gar Bandiera bianca per far sospendere le ostilità, e per trattar in qualche modo con quel Comandante, di cui per altro niente comprometten domi , risolsi di ponermi in salvo, ritirandomi non troppo discosto sopra un’ alpestre rimota situazione, mantenendomi per altro in comunicazione col paese. Non davano retta sulle prime allo spiegato segno, continuando il can-nonamento , per cui era in estrema angustia la Città, da dove fuggivano tutti per li monti a riserva della forza armata, che anzi con intrepidez* za resisteva, ed impediva l’avanzamento delli Francesi dalla parte di Terra, e del Lago, Cessarono finalmente le ostilità ai replicati segni di pace, che anche lo stesso Paese richiese senza però disarmarsi. Allora ho spedito al bordo delle Cannoniere il Tenente di Artiglieri Monti per farsi dar in iscritto le pretese del Comandante, e per aquietarlo, finché si trattasse. Ritornò il Monti col Foglio Num. j., che contiene la stessa pretesa di voler disarmato non solo il Popolo tutto, ma anco le Valli, altrimenti di ridur la Città un monte di cenere. Formai la risposta, che umilio al Num. 6., lasciando decidere il Popolo del Paese, raccomandan, do solo di rispettar le vite, e le proprietà oltre il libero ritiro alla mia Truppa regalata. Frattanto fattosi notte ho pensato ad un sicuro ricovero rendendomi alle sette ore di notte a traverso di monti nella diguisna, e da colà questa mattina partito arrivai qui alle ore 24. Presentemente ho la compiacenza di essere in situazione meno pericolosa riguardo alla mia divota persona, per aver di fronte li Paesi della Val Sabbia, e per esser al confine dello Stato Trentino, per dove al casa posso continuare la mia giurisdizione, e nello Stato di V. Serenità, e di VV. EE. Non ommetto di tenermi in corrispondenza , e comunicazione con Salò, e Riviera , e Val Sabbia , a-»endo replicati avvisi della costanza di quei sudditi a fronte di qualunque ostilità, non volendo deponere le armi per risoluto. Capitò qui anche il Capo della Marina Francese, spedito dal Comandante delle Cannoniere, che esistono tuttavia sotto Salò, ma allontanate' si dal tiro di cannone verso le opposte rive del Lago. Mi consegnò una Lettera, scritta da quel Comandante, chiamatosi Colombo, e diretta al Sindico, e Capi di Salò, il tenor della quale degnino rilevare V. Serenità e VV. EE, dall’annesso esemplare, cha umilio al N. 7. , ed eccitata tanto da quel Capo di Marina, che dai Salodiani a risponder a quel #0« glio, ho aderito nei termini concepiti nell’inserto N. 8.