Ss • Alle ore so. circa comparvero dinanzi la Carica il suddetto Lermite, gli Uffiziali Francesi , e due dalli suddetti Bergamaschi , cioè Locatelli , e Tomini senza l’intervento d’alcun Cremasco. La Carica accolse questa visita colla consueta imperturbabilità , e Lermite , che fu il solo , che parlò allà Carica stessa in presenza di tutti gli LJffiziali Veneti prigionieri , che colà si trovavano dopo di aver fatti sommi elog; al di tei Governo si espresse , eh’ era ben noto l’universale affetto de' Cremaschi verso il proprio Rappresentante , che però non dovesse temer alcun sinistro, qualunque fosse per essere la di lui destinazione: eh' esso amava la Nobiltà Veneta, che gli uomini di merito dovevano essere distinti fra tutti gli altri ; che il Popolo Cremasco voleva esser libero; che egli Lermite ben lontano dal sommovere i Popoli, accorreva per impedire de’mali effetti , o per prestarsi alla tranquilla organizzazione del loro Governo ; eh'Egli non immaginava , che la Repubblica di Venezia dovesse perdere la Sovranità , ma che questa poterà essere mantenuta con altre forme , e con altri diversi rapporti ; che in quanto al Pubblico Rappresentante (che trattò sempre con tutti li titoli, e coi modi più rispettosi , ed ossequiosi ) avrebbe avuto nella di lui sinistra combinazione delle dimostrazioni d! affetto ; mentre il Popolo Cremasco avrebbe pensato a-quanto poteva occorrergli durante la di lui lontananza da Venezia ; mentre perdeva un Impiego , e non era al caso , che gliene fosse conferito un' altro; che anche riguardo al N. H. Camerlengo si sarebbe riparato ai $,ùoi bisogni • A tutta la serie de’suddetti propositi i! Pubblico Rappresentante ere* dette rispondere: ch’egli restava a Crema ; che dipendeva dal suo Governo: che a lui nulla abbisognava , e ch’era determinato ad ogni costo di non cedere se non che alla violenza in rapporto al partirne da di là. Dopo questa intervista , e mille proteste di estimazione , se ne partirono . Tutto il rimanente della giornata fu da essi occupato , per quanto poi s’intese , nell’organizzazione delle Autorità provvisorie . Sepravenne i! Corrier Sangiovanni da Venezia, smontò al Pubblico Palazzo, e recò alla Carica le Ducali dell’Eccellentissimo Senato , indi fu preso in mezzo alP armi, e condotto dinanzi la Municipalità dai Francesi, e Bergamaschi. La Carica già Paveva cautamente avvertito di asserire di averle recate commissioni a voce, cioè, che dal Governo era stato inteso, quanto Ella gli aveva già scritto. Cosi anche eseguì . Con tuttociò fu fatto richiedere il Rappresentante quali Carte gli avesse recate il Sangiovanni ; ma Egli ri» - man-