166 che se si voleva conservare in Neutralità'dovevasi resistere (non faccio che ripetere le sue voci) agli Austriaci, che se si temeva di nati aver. forze sufficienti , sarebbe egli stesso accorso alla difesa : che qualora si credeva abusato dagli Austriaci della buona fede, su cui, io dicevo, sì riposava, si doveva non protestare, ma dichiarare loro la guerra. Che pare, si doveva impedir ad essi il passaggio per mare sui ffumi facendo uso delie Calere; chiamò i Veneti stretti Amici degli Austriaci, e tanto più pericolosi nemici della Francia, quanto che simulata considerava la professata amica condotta di VV. EE. verso la Francia, che tale era il sentimento vero del suo Governo. Quindi trascorrendo 1’ articolo degli Emigrati formò argomento di massima accusa , oltre l’occupazione di Peschiera , in cui principalmente mostrò d’appoggiarsi, il soggiorno per due anni accordato in questa Città al Conte di Lilla, e marcatamente da. molti mesi; poiché i suoi Manifesti, disse egli, datati da Verona, ed,, un sopra l’altro aglomerati, render dovevano abbastanaa la Repubblica avvertita, che era Egli il suo principal nimico: aggiunse, che lo aveva espulso non per interna persuasione ,/ nè per amicizia alla Francia, ma sotto la sferza del timore: che il Governo Francese non poteva dimenticarsi d’ un simile procedere; che VV. EE. avevano avuta sempre una manifesta parzialità verso i di lui nemici*, e che perciò le commissioni, che al momento del suo partire aveva ricevute dal Direttorio, erano di abbruciare Verona, Io che si proponeva di eseguire in questa notte: che già il General Massena era comandato con una colonna di Truppe fornita di artiglierie , e fra questa anche di sei Mortari di metterla col mezzo di bombe in fuoco, che era in marchia, e che forse in quel momento avrebbero giuocato le Artiglierie. Disse di pii, che con nuova commissione comandato dal Direttorio di. trat- lieu protesta di prender Peschiera sull’esempio de’Francesi, ch’eransi impossessati, di Brescia. La battaglia, che costò 1500. Uomini al Buonaparte, seguì aBorghet-to ', sotto Peschiera egli non perdette nemeno un Uomo. Due ore prima, che giungesse la Vanguardia Francese, l’Austriaco Generale Liptai l’aveva intieramente evacuata: Sicché l’ingresso de’Francesi fu pacifico, e libero, come libero e pacifico era stato quello degli Austriaci. Di più: abbiamo veduta di sopra, che il Buonaparte essendo a Milano aveva già disegnata l’occupazione di Peschiera, da cui faceva dipendente la felice riuscita dell’assedio di Mantova. In fine gli Austriaci rispettarono Verena ; egli la occupa senza riguardo al Diritta della Repubblica.