-=$* 85 una copia, che accenna memorie senza recarne le fonti, non ci pare credibile. L’ innocenza di Jacopo Foscari è provata da sicuri documenti, e così pure la ricusata abdicazione del doge, la sua deposizione forzata. E però certo che Francesco Foscari fu uomo superbo e violento ; lo attestano le parole di Tommaso Mocenigo ; lo attesta 1’ aver egli fatto alzare di un piano il palazzo ( che avea comperato dai Giustiniani ), perchè primeggiasse sopra tutti. Era bello il rispettare la sua vecchiaja ; ma il ducalo lunghissimo e pieno di guerre poco felici, e 1’ età cadente, possono far credere non irragionevole la sua deposizione. Sempre avviene che quando uno è misero, si ponga in obblio il passato. Noi non crediamo colpevole il Foscari, rispettiamo la sua memoria c i suoi dolori; ma riflettiamo che altro è scrivere una tragedia siccome fece il llyron, altro è scrivere storia. Molte colpe e molti errori politici si ebbero a rimproverare ai Veneziani, che se verrà scritta una buona storia spariranno. Ma nessuno rimprovera loro una colpa od un crror vero che non si può scancellare. Morto Filippo Maria, ultimo de’ Visconti usurpatori delle franchigie di Milano, i Milanesi levarono il gonfalone di sant’Ambrogio; vollero reggersi a comune; resistettero a Francesco Sforza, capitano di ventura, bastardo di nazione, che avea combattuto contro i Visconti. Egli fondava il suo diritto sulle ragioni della moglie, figlia di Filippo Maria. L’ aurea repubblica ambrosiana, che così s’intitolò il comune di Milano, durò tre anni sempre lottando; fu vinta alla fine dallo Sforza, il quale lasciò ad inetti successori il trono rapito loro da un traditore della penisola, Lodovico detto Moro, e poi finì aggiunto alla monarchia di Spagna. La repubblica ambrogiana mandò ambasciatori alla veneziana ; pregarono, supplicarono per averne soccorsi. 1 Veneziani furono sordi ai preghi, alle suppliche dei fratelli. Lasciarono distruggere le rinnovale franchigie di un comune nazionale. Non è chi possa scusare questa colpa, e che fosse eziandio errore di politica, non dubitiamo affermare ; una guerra succedette subilo fra lo Sforza e i Veneziani. 11 comune di Firenze e quello di Genova si collegarono