338 tuttavia a Palma. Qualunque fesse la difficoltà ili parlar d’un affare, che formava allora l'oggetto principale del suo riscaldo, nel qual poteva nor> voler sentir che promesse, mentre non eravamo commessi che d’adduf. gli giustificazioni per la Ducale ir. decorso, nè altre notizie accennano., che le risultanti dalla Relazione del N. H. Pizzamano, speditaci con le stesse Ducali, e contraddetta nelle circostanze essenziali dal Memoriale del Ministro di Francia, presentato li 26, sul qual ignoriamo, quali siano state le Pubbliche Deliberazioni, non abbiamo creduto rifiutarci all’ offerto Colloquio con la vista di coglier l’aperture, che di azzardo ci si presentassero per tentar almen qualche riparo alle progressive Pubbliche calamità. Gli dissimo, che ignorando noi il risultato della depurazione de’fatti Telativi all’ingratissimo avvenimento potevamo accertarlo, che nessun spe« zial ordine del Governo, nè molto meno degl’inquisitori, a’quali non ap-appartengono tali affari , aveva diretto la azione del Veneto Comandante , e della Truppa, e che qualunque arbitrio di quello, o di questa contrario alle Pubbliche generiche commissioni, sarebbe stato punito esemplarmente , e céleremente. Nel tempo stesso però non potevamo occultar gli , che per questo e per ogni altro suo aggravio credevamo, che assai meglio potesse combinarsi la soddisfazione di lui , quando volesse dettarne le forme conciliate coll’esistenza Politica della Repubblica, e de’suoi Stati, che quest’era il voto dell’intiera nostra Nazione, il quale ci fa bramare di trovar lui Comandante riguardo a noi qual lo trovarono i suoi Nemici, ai quali diede la Pace, i conquistati a’quali diede la Libertà, i Neutrali, ai quali diede 1’ Alleanza ; nè potevamo temerlo diverso da se medesimo per la Repubblica Veneta sempre Amica della Francese , Egli però, che ci ascoltò tranquillamente in vece di risponder, replicò le cose da esso lui scritte: cioè, che niente ascolta senza che vi preceda la consegna dei ricercati , e tante ingiurie, e decise espsessioni, detteci a Gratz , replicò a stanza piena de’suoi, che l’interrompevano per secondarlo, che è inutile amareggiarne con la repetizione VV. EE. disse, che se diede la Libertà ad altri Popoli, spezzava lui le catene del Veneziano, che ben sapeva in pochissimi ridotto il Governo , che da tre Settimane non convocavano il Consiglio de’800. che da quello voleva deciso, se voleva la Pace , o la Guerra colla Francia , e se voleva la Pace , proscrivesse «juei pochi Nobili, che disposero sinora di tutto, e concitarono il Popolo con-