2I3 tiene le minaccie dell’ invasione del Territorio Bergamasco a pretesto di asserte ruberie, e violenze praticate da questi nel Milanese. Dato a tutto ciò serio riflesso, non mi parvero infondate le voci comuni , ed i particolari rapporti de’miei corrispondenti circa il vicino arrivo, e le male intenzioni delle Truppe Francesi. Per calmare le mie inquietudini, e pef scoprire possibilmente il vero, chiesi al General Cervoni un secreto abboccamento; e rinnovati prima i sentimenti della leale amicizia della Repubblica nostra verso la Francese e le massime di perfetta professata Neutralità, gli esposi, che a fronte delle da Lui fattemi assicurazioni, che almeno per ora non entrarebbero in questo Territorio Truppe di sua Nazione , essere così universale la fama del vicinissimo arrivo di queste , convalidata da varj uniformi rapporti, da non potersene quasi più dubitare . Riuscire ben incomoda una itnprovisa comparsa per la somma difficoltà di provvedere sul momento alle instantanee esigenze in Paese sfornito delle cose più necessarie alla propria sussistenza, che a gran pena è costretto per la metà dell’anno a procurarsela dalle conterminanti suddite, ed estere Provincie. Trovarsi perciò questa Popolazione sommamente agitata nell’apprensione di quei mali, che sono inseparabili sempre dalla stazione 4i«JArmace straniere, l’aspetto di quelle, che al presente affligo-no altre Provincie del Veneto Dominio, accresce più i loro timori. Non poter occultargli io stesso il grave pensiero, che mi apportano tali riflessi, e tanto più , perchè mi erano note certe espressiooi di querela fatte da alcuni de’suoi Uffiziali contro il contegno di questi Sudditi a loro riguardo; sopra di che mi sarebbe stato grato l'intendere, di che veramente si dolessero, onde punire quelli, che in contravenzione alle Pubbliche Massime osassero apportar loro qualche molestia; pregandolo infine, che qualora indispensabile fosse l’arrivo di qualche Corpo Militare in questo Territorio , fosse assicarata la tranquillità , non disturbato il buon ordine , immune la Città da qualunque ingresso diTruppe, e stabiliti gli alloggiamenti fuori dell’abitato de’ Borghi . Le sue risposte , abbenchè molto succinte , furono però accompagnate da’ modi i più cortesi ed. esuberanti, e tali da tranquillizzare chiunque fosse non abbastanza istruito del Doppio loro Linguaggio. Mi disse infatti, che poteva assicurarmi , che in relazione a quanto mi aveva già detto nei scorsi giorni , per questa parte non erano per ora per venire Milizie» e che anzi poteva aggiungnere, che fatto l’esame de’Luoghi, che confinano colla Val Tellina, trovava affatto superfluo il far qui perdere un Cor* O3 P°