io8 indicante non’essere egli convinto ¿elle cure, che lui li affermava aver setti-pre prese la Repubblica all’ innocuità del soggiorno in Verona del detto Soggetto, nè che fosse molto contento, e persuaso , che dimorasse ancora nei Pubblici Stati . Aggiunse il Nobile le proprie apprensioni , e riflessi sulle pubblicazioni in Parigi in quei momenti fatte , che si fosse scoperta una nuova corrispondenza, pretendendosi aver rilevata una nuova trama per rimettere un Re sul trono, e questo esser il Conte di Lilla: che di Lui sieno state intercettate motte Lettere scritte, o sottoscritte a varj Deputati, ed anche al Conte Carletti, e quindi non essere meraviglia, che venga posto in ombra quel Governo, che permette, che abbia ricetto ne’ suoi Stati un Nemico così terribile di quella Repubblica . Accompagnò anche un Foglio, che pareva ( per quanto osserva ) accordato da quel Governo. Foglio, che fu subito dopo sospeso, in Data 8. Decem-bre, nel quale si diceva dal Gazzettiere, sembrar qualunque osservazione prematura rispetto alla Repubblica di Venezia, finché Verona sarà il Luo_ go di residenza del Pretendente , finché Ella non prenderà l’attitudine imponente , che gli conviene in faccia ai Nemici della Francia , ed à suoi; perchè l’indipendenza di Venezia dipende assolutamente dal successo della Rivoluzione Francese ; finché alla fine li suoi Porti , ed il suo Commercio non saranno riuniti d’interesse con quelli della Francia. Tutto questo credono gl’inquisitori di Stato non aver a ritardare alla conoscenza del Governo per lume de’ maturi suoi consigli ", e delle Pubbliche Deliberazioni . Nuova Comunicata sullo stesso argomento diressero gl’inquisitori di Stato al Collegio de’Savj nel giorno 20. Febbrajo 17^5. secondo il Veneto costume, cioè iypó. dell’Era Volgare- noi la daremo qui per intiero colla susseguente 31. Marzo di detto anno, giacché esse servirono di guida, e di movente alle Sovrane deliberazioni del prossimo susseguente Aprile, delle quali in seguito dovremo ragionare. .1795. 20. Febbraio. Febbraio or^‘ne a^e Leggi gl’ Inquisitori di Stato hanno cemmesso al loro j yyù Segretario, che premessa la secretezza , e dato il giuramento, debba leggere , e lasciare in copia ai Savj del Collegio per comunicare al Senato , quando, e se ad essi parerà, quanto segue. ’ Aven-