■=*» 55 •> infedeli; ma da que’luoghi d onde venne al genere umano il maggiore mutamento di sorti clic la sua storia narri, 1’ emancipazione del pensiero, la purità del cuore, le franchigie cosi dell’animo come del corpo, e la fede vera, e la speranza clic non fallisce, e la carità che opera senza interesse, da que’luoghi venne un rinnovcllamento al genere umano, caduto (piasi in sorti peggiori. La storia delle crociate e campo mietuto ; pure vi resta ancora da spigolare : la storia delle crociate è strettamente congiunta colla storia di Venezia. Ben avvisò il sapientissimo Foscarini, quando notava dovervisi attendere con somma cura dallo storico di Venezia, ed accennava alle fonti cui attingere. Venezia era potente, e la sua devozione all’ impero d’Oriente fatta un’ ombra ; la sua posizione geografica tale, clic nessun altro luogo era più propizio per esser tramite verso I’ Oriente ai pellegrini armati e disarmati, clic si recavano per liberare i luoghi santi, o per adorare; tutti dicendo recarvisi per lavare i peccati ; pochissimi per questo line, avendone poi altri e ben diversi. Intanto si rassodavano e crescevano i commerci, che Genova e Pisa, rivali poderose, invidiavano. Venezia approfittò degli avvenimenti, ogni facilità procacciando al passaggio dei crociati, traendone privilegi amplissimi, quartieri propri nelle città vinte, dove governavansi colle proprie leggi, liberi da angherie. Un’accusa viene mossa contro gl’italiani dagli stranieri, ed è, che le tre repubbliche marittime non operassero per sentimento di religione, ma sì bene per sottigliezza di speculazioni mercantili; che, vista la necessità che di loro aveano i Crociati, li taglieggiassero con contralti da usurai. Che cercassero l’interesse, non è da negarsi, ma che il sentimento del secolo sacrificassero agl’interessi, è falso. Genova e Pisa alti fatti operarono ; noi accenneremo a quelli di Venezia. Fino dal X secolo si aprì in Venezia uno spedale per accogliere i pellegrini che transitavano per Gerusalemme nell’isola della Giudecca; un altro, nell’XI secolo, nell’isola di sant’Elena; un terzo, ai Santi Pietro e Paolo a Castello, un quarto, nell’ isola di s. Clemente : opere della pietà dei cittadini. Si concedettero ospizii a quei monaci guerrieri, che combattevano pei luoghi santi ; l’ebbero