r6g Abbiamo veduto , che nel soprascritto Specìes Fatti si fa cenno degli effetti del R, Arciduca Ferdinando di Milano con aperta violenza asportati da’Francesi dalla casa di campagna del Marchese Terzi , cose portate a pubblica notizia dal Rappresentante di Bergamo con li già trascritti Dispaccj 18. e ai. Luglio. Giunta la nuova al R. Arciduca, questi fece le più vive lagnanze al Marchese Terzi cql mezzo di S. E. il Principe Carlo Albani. Ecco le Carte, che corsero su quest’ingrato argomento. Illustrissimi i Eccellentissimi Sig. Sig. Padroni Colendissimi. Quello, che io temevo, è pur troppo arrivato. E’ nota a VV. EE. fa storia tutta cìcgli effetti de! R. Arciduca di Milano accolti dal Marchese Terzi; i cenni da lui fattimi in prevenzione al loro arrivo, le risposte da me dategli a norma delle generali istruzioni di VV. EE. , che ottennero la loro approvazione, il mio contegno verso il Marchese suddetto al momento della pubblicazione fatta in Milano del Proclama , che ordinava a tutti quelli, che avessero effetti di tal appartenenza, la notificazione, e finalmente il violento asporto, che dai Comandanti Francesi si meditava di fare degli effetti stessi dalla Casa del detto Marchese, che mi riuscì di combinare nel modo già rassegnato all’Eccellentissimo Senato, che meritò la Sovrana sua approvazione . Risulta tutto ciò dalle divote mie de’ ?. Maggio, 15. Giugno, e dal Dispaccio diretto all’Eccellentissimo Senato dei 18. Luglio. Ora da una Lettera scritta dal Sig. Principe Albani al suddetto Marchese per commissione dell’ Arciduca , la quale in copia umilio, rileverà la virtù di VV. EE. sembrare coltivarsi una qualche molesta lontana idea, la quale nel possibile cambiamento delle cose potrebbe forse realizzarsi . Il Marchese prima di rispondere chiede a me istruzione, ed io la chiedo a VV. EE., onde non errare. Riverentemente però mi farò lecito di riflettere, cha il Sig. Principe Albani fa una supposizione, la quale non è , cioè , che il Deposito siasi eseguito colf intelligenza dì chi rappresenta qui il Serenissimo Dominio ; giacche a me non fu mai fatta diretta ricerca per parte dell’Arciduca, nè in conseguenza gli diedi diretta risposta, ma solo che non era vietato ad alcuno d’introdurre effetti dall’Estero in direzione privata; nè questa risposta invogliere alcuna pubblica garantia. Che io sospettassi, o no, che potesse per parte de’Francesi meditarsi l’effettuato violento asporto, ciò poco conclude; ma quello, eh’è certo, si è, che non ebbi alcun previo avviso: che al momento, in cui