4*4 IL Che la Rivoluzione dì Bergamo, di Brescia, e di Crema* e quin° di gli orrori di Verona , di Salò,, e delle Valli Bresciane, fu tutta opera de’Comandanti Francesi, i quali operavano di segreta intelligenza, e di ordine preciso del General ira Capite Bonaparte» 11 L Che perfido era perciò questi, mentre dimostrava in apparenza di disaprovare la condotta de’suoi Subalterni, promettendo processi e castighi3 che mai ebbero effetto > per calmare le giustissime rimostranze del Senato . IV. Che perfido pure deve dirsi il Direttorio' Esecutivo- di Francia»- il quale alle rimostranze del Senato si dimostrava, sorpreso,, adirato ,, prometteva soddisfazioni „ protestava lealtà,, amicizia ed asseriva spediti ordini di riparazione al General“Buonaparte,. che o non. furono mai spediti y o lasciò, che fossero impunemente violati. V. Che perfido pure e traditore fu il Ministro Lallement,. mentre in vece di coltivare la. buona amicizia tra le due Repubbliche, come protestava nelle Conferenze col K. e Procurator Pesaro,, e nelle sue memorie al Senato,. alimentava segretamente il fuoco rivoLuzionario tra quei Membri del: Governo,, che venduti euansi al.partito Francese. V L Che ai Savj raggiratori devest attribuire lo stato d’inerzia, ira cui giaceva il Senato, che continuarono a tener in abbaglio, ed all’ oscuro del vero andamento- degli affarix occultandoli tutti quei lumi, che li dovevano provenire dalli Dispaccj,. e Comunicate, 3 poste nella F'tl^a Comunicate non lette in Senato. V I L Che la malizia de’medesimi fu quella,, che eluse più e più fiate le salutari Deliberazioni del Senato sotto pretesto di prudanziale economia , e di non irritar i Generali Francesi, ed il Direttorio Esecutivo di Francia.