<5* 139 ■•£> Francia. Parecchi di quelli che facevano parte della loggia furono poi tra i caporioni della effimera repubblica veneziana democratica. Vennero sorpresi nei lavori massonici. La casa fu sgomberata ; le suppellettili arse; redarguiti i fratelli; e la faccenda restò sopita. Tra i nobili si trovarono uomini ricchi e polenti, che per una delle contraddizioni umane si accostavano alle idee di uguaglianza. Crescevano i sospetti, ma la vecchiezza del governo impedì risoluzioni forti, sebbene non potesse ignorare, che occulti messi francesi precedevano le aperte insidie, e che parecchi aveano loro prestalo orecchio. Non era come sotto Napoleone, quando seppe insignorirsi di quella società secreta, quando la fece vigilare dalla sua polizia e se ne serviva o per balocco, o perchè gli fosse antecipatrice delle conquiste. Era una società che tendeva a sovvertire lo Stato. Questi mali semi nell’ interno cooperavano all’ esterne mire dei nemici della repubblica. II. Altre attribuzioni del consiglio dei dieci. Poiché abbiamo dimostrato la principale cosa del consiglio dei dieci essere stato il vigilare sui nobili e castigarli delle colpe loro, diremo delle altre attribuzioni che ebbe. La quiete pubblica, il buon governo e tranquillo dello Stato si comprendevano nel decreto della sua istituzione. Fu sempre quella che si direbbe alta polizia nel linguaggio comune del tempo nostro. Quindi vigilava anche sui sudditi, per ciò che spetta a tale argomento ; e neppur per questo poteva operare arbitrariamente, trovandosi molte leggi che determinavano le sue operazioni. Quando fu scoperta la congiura di Marin Faliero, congiura di un uomo ambizioso, il quale, seguendo l’esempio degli altri potenti d’Italia, voleva servirsi del popolo per impadronirsi dello Stato, i dieci chiamarono venti senatori ad aggiungersi a loro. La faccenda non concedeva lungherie, nè tempo sprecato ; bisognava operare